L’ arrivo della Venere, l’apertura delle sale museali e la fruizione del patrimonio storico di Morgantina al pubblico, rappresenta un evento di notevole importanza culturale, mediatico e turistico che da anni non si registrava in Sicilia. I media di tutto il mondo hanno riportato la notizia del rientro in patria della Venere, dopo essere stata trafugata dal parco archeologico di Morgantina. Aidone e questa parte della Sicilia sono diventati come per incanto mete turistiche da visitare.
Ogni anno si registra un flusso turistico sulla Villa del Casale di circa 700 mila visitatori. Un turismo “mordi e fuggi” che poco o niente lascia nelle casse degli operatori turistici locali. Adesso il discorso potrebbe essere diverso. Oltre Piazza Armerina i turisti possono mettere in programma le mete di Aidone, Caltagirone, le bellezze naturalistiche, i patrimoni storici, architettonici ma soprattutto la scoperta della memoria del passato, dei sapori e dei saperi della provincia ennese. Un’offerta turistica che opportunamente pianificata può rappresentare il vòlano per una ripresa economica
Tour operator e agenzie di viaggi sono già al lavoro per confezionare e “vendere” pacchetti e itinerari su questa parte della Sicilia sconosciuta a molti.
Questa area della Sicilia ha la vocazione e le caratteristiche per far decollare il turismo relazionale, che è stato definito l turismo del terzo Millennio.
Il turismo relazionale – prosegue Armando Lunetta – è un nuovo concetto di prodotto turistico, in antitesi con il turismo di massa. Questa nuova formula prevede che turisti vengono alla scoperta della cultura locale,del patrimonio ambientale, paesaggistico e soprattutto alla ricerca delle relazioni con i luoghi e le persone del territorio che stanno visitando.
Un turismo fatto di emozioni, di curiosità, di gente che ti accoglie, dove il rapporto tra turista e patrimonio culturale è mediato dalla relazione con le comunità ospitanti. Un turista interessato alla preparazione di pietanze tipiche del posto, a raccogliere direttamente i prodotti della terra, curioso e desideroso di entrare in rapporto con le famiglie, cogliere l’anima più genuina di una comunità e scoprire le specialità eno-gastronomiche.
Questo tipo di vacanza non prevede grande alberghi, utilizza piccole strutture ricettive, i B&B, agriturismi, borghi, casali, bagli e palmenti di cui è disseminato il nostro territorio. Oltre i paesi albergo o alberghi diffusi che rappresentano la nuova forma ricettiva ideale per il turismo relazionale. Occorre, infine, sapere fidelizzare i turisti, perchè dieci, cento turisti fidelizzati fanno la fortuna di un territorio. Tutti i soggetti pubblici e privati che concorrono alla formazione e promozione della politica turistica devono sapere cogliere questo grande momento e sapere trasformare i vincoli in opportunità”.