Tema dell’opera, la legittimazione della guerra di Troia, profetizzata a inizio spettacolo da delle bizzarre profetesse quali: Cassandra e Scassandra, e immediatamente condannata da Andromaca, e prosegue per tutto il tempo la contesa fra quanti sono disposti ad appoggiarla, come il poeta Demokos, e in quanti vorrebbero evitarla senza però opporre troppa resistenza, come Ettore, interprete di un popolo più legato all’Oriente e ai suoi riti che al nascente predominio occidentale della Grecia.
“Quello che cerchiamo di infondere è un messaggio di pace che segue ad un riflessione accurata sul senso della guerra, avutasi sia tra i banchi di scuola che al laboratorio, e in ultimo proprio in questo spettacolo” ha dichiarato la regista Elisa Di Dio, che ha proseguito, “ma consci anche della portata del tema, non abbiamo neanche voluto prenderci troppo sul serio, quanto piuttosto esprimerci su una chiave ironica leggera, e che segue i linguaggi e le tendenze giovanili, dai costumi, alle musiche, ai movimenti e ai loro metodi di comunicazione”. Lo spettacolo, ha già ricevuto dei riconoscimenti in occasione di una precedente messa in scena del 10 maggio, guadagnandosi una menzione speciale al concorso “Tindari teatro giovani” per l’attualità del tema.
Livia D’Alotto
Foto di Maria Catalano