“Ho esposto la mozione e le ragioni che hanno portato lo stesso gruppo a presentarla; i consiglieri del Pd con la dichiarazione di voto favorevole del consigliere Lombardo ne hanno riconosciuto l’opportunità e l’utilità. A questo punto il consigliere Mazzone – dice il consigliere Ciantia – inspiegabilmente, dopo avere rivendicato con forza, per sé e per l’amministrazione, la primogenitura dell’idea – mai trasformata, però, in una proposta concreta negli atti e nei fatti – immotivatamente, insieme agli altri Consiglieri di riferimento del Sindaco e a quelli del gruppo misto, ha abbandonato l’aula. Dalla foga con cui il Mazzone aveva difeso e rivendicato l’idea ci si doveva aspettare solo che la mozione fosse approvata all’unanimità, risulta dunque incomprensibile questo atteggiamento. La mozione è stata approvata all’unanimità con i voti dei Consiglieri presenti, ma una iniziativa così importante e carica di conseguenza non può non essere fatta propria dall’intero Consiglio”.
Le motivazioni di un atteggiamento così poco comprensibile vanno ricercate forse in ciò che era accaduto il giorno prima, infatti il Consiglio era chiamato, tra l’altro, a pronunciarsi su un argomento cruciale per l’amministrazione, ma soprattutto per la cittadinanza: l’istituzione dell’addizionale IRPEF comunale (l’ADDIRPEF).
Nella prima convocazione, giovedì pomeriggio, i Consiglieri dell’opposizione avevano abbandonato l’aula facendo mancare il numero legale, non permettendo la discussione dell’ordine del giorno e costringendo il presidente a rinviare il Consiglio al giorno dopo. Ma neppure nella seconda seduta se ne è venuti a capo, la presenza di un grande pubblico per nulla favorevole all’introduzione di questo nuovo balzello, ha consigliato i consiglieri che appoggiano il sindaco (Costa, Calcagno Spadaro, Arena, Mirci, Mazzone), più quelli del gruppo misto, Lo Monaco e Alessi (che sembrano sul punto di fare il grande salto e passare dall’opposizione al sostegno dell’amministrazione in carica), a chiedere il rinvio della proposta per “tastare il polso degli aidonesi” sulla reale volontà di pagare. Come riferisce il consigliere Ciantia “I consiglieri del PDL, del PD e dell’UDC, invece, convinti della inopportunità della proposta e, visto il carico fiscale che incombe sulle spalle dei soliti che le tasse le pagano, bocciano il provvedimento. Tra l’altro ci sono dubbi anche sulla legittimità della proposta, dal momento che ancora non è stato emanato il Regolamento per il quale il Governo ha tempo fino al 6 giugno 2011. Quindi la proposta di rinvio, non condivisibile nei modi – non ha senso che chi fa la proposta ne chieda anche il rinvio! – è anche intempestiva e inopportuna perché la cittadinanza ha diritto di sapere e di pronunciarsi sul nuovo contributo, che avrebbe un senso nel momento in cui si garantisse una maggiore sobrietà nella spesa e l’utilizzo di questo prelievo per il miglioramento dei servizi sociali e non, ma diventa odiosa se buttata nel calderone delle spese correnti non sempre giustificabili e giustificate”.