L’Ufficio Diocesano per la pastorale sociale e lavoro di Nicosia sui referendum

Nicosia. L’Ufficio Diocesano per la pastorale sociale e del lavoro nel fare presente che domenica 12 e lunedì 13 giugno 2011 i cittadini italiani saranno chiamati al voto per esprimersi sui quattro referendum popolari per l’abrogazione di disposizioni di leggi statali:

a) referendum popolare n. 1 – Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Abrogazione;

b) referendum popolare n. 2 – Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. Abrogazione parziale di norma;

c) referendum popolare n. 3 – Nuove centrali per la produzione di energia nucleare. Abrogazione parziale di norme;

d) referendum popolare n. 4 – Abrogazione di norme della legge 7 aprile 2010, n. 51, in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte Costituzionale.

Fa presente quanto segue:

C’è un silenzio assordante nel dibattito politico e sui media ed è quello sui referendum. Si sta tentando una strategia finalizzata ad una palese rimozione di un appuntamento importante e di tenere all’oscuro milioni di cittadini che hanno diritto di conoscere il futuro di beni fondamentali come l’acqua pubblica e le risorse energetiche del nostro Paese. Il diritto di tutti noi di poterci esprimere e decidere. Proprio per questo è importante difendere questo diritto che vorrebbero annullare. Innanzitutto andando a votare. Garantendo il quorum. Dobbiamo esigere di essere informati e di conoscere. Si vuole impedire al cittadino di partecipare attivamente alle scelte che decidono il futuro delle prossime generazioni, ma si vuole cancellare anche il diritto di sapere, di essere informati per poter decidere liberamente.

L’Ufficio per la Pastorale Sociale e del lavoro della Diocesi di Nicosia è sensibile, condivide e vuole compartecipare alla campagna promossa dalla rete interdiocesana Nuovi stili di vitache ha visto l’adesione di una dozzina di diocesi italiane sul tema acqua pubblica e fermiamo il nucleare.

Tale movimento, nato sulla spinta di un sentimento popolare, genuino, di migliaia di cittadini di ogni età, di ogni ceto, di ogni pensiero politico, che è l’espressione di tante associazioni, movimenti, sindacati e partiti anche diversi tra loro, chiede ai soggetti che governano il “bene pubblico”, e anche a chi ha la possibilità di tenere accesa la luce della libertà, di prendere posizione, non tanto sul merito dei referendum, quello spetta singolarmente ad ognuno di noi, ma per restituire senso alla democrazia. La rete interdiocesana Nuovi stili di vitaha un carattere più pastorale ricorda come l’acqua sia “uno dei grandi doni della Creazione, tramite i quali Dio dona la vita a tutte le creature”. Riprendendo il compendio della dottrina sociale della Chiesa, si precisa che “l’accesso all’acqua è un diritto universale inalienabile”. Si tratta quindi di una proposta cristiana al di sopra di ogni schieramento politico e ideologico, un invito ad adottare stili di vita e comportamenti che tutelino questo bene prezioso comune, garantendone la disponibilità per tutti.

In sintonia a questa linea pastorale il Vescovo Mons. Salvatore Muratore si è espresso durante il Messaggio di auguri di Pasqua alla Città del 24/04/2011: “Coltiviamo il bene e caliamo semi di bontà dentro il nostro vivere sociale e finiamola di colorare di rosso o di verde o di azzurro o di altro, valori e cose che sono oltre l’appartenenza ad uno schieramento. Se saremo chiamati a votare sulla privatizzazione o meno dell’acqua, noi ci saremo ad esprimere il nostro parere, nella consapevolezza che l’acqua non ha colore ed è un bene di tutta l’umanità e per tutta l’umanità. Se rimaniamo sgomenti davanti al disastro del nucleare in Giappone ci batteremo per il diritto all’aria pulita, alla terra non contaminata, al mare non inquinato; la salvaguardia del creato fa parte della creazione nuova istaurata dalla risurrezione di Cristo”.