Leonforte, sit-in sul referendum

Leonforte. Giovani comunisti e comuniste, Giovani Democratici, Italia Dei Valori e Sinistra Ecologia/Libertà venerdì 10 saranno, con un gazebo, tutta la giornata in Piazza 4 Novembre PER LA PRIMA VOLTA (a fronte delle “notizie” non oggettive e non rispondenti all’interesse pubblico apparse sulla stampa) per consegnare documenti informativi sul referendum; è necessario il coinvolgimento sia virtuale (tramite i social network) che reale della popolazione: è chiaro che beni dell’umanità come l’acqua e l’ambiente non possono e non devono avere colori di partiti, ma le forze nuove e giovanili devono esprimersi ed impegnarsi continuamente qualora vi siano consultazioni popolari che riguardano e toccano il bene pubblico, il futuro della persona umana e del suo vivere nel mondo. La politica deve ritornare a fare la Politica e ad attuare le giuste politiche per il benessere collettivo.
In merito ai quesiti referendari proporremo di andare al voto per raggiungere il quorum e sbarrare 4 SI:
Un SI per fermare il nucleare
Un SI per l’ acqua pubblica
Un SI per l’acqua con tariffe giuste
Un SI contro il legittimo impedimento
Bisogna ripensare a forme di energie alternative alla luce del disastro avvenuto in Giappone (i giapponesi sono stati i migliori tecnologi sul nucleare a livello mondiale), le centrali richiedono lunghi tempi di realizzazione, potenze europee stanno iniziando la dismissione delle centrali e inoltre vi sono studi che dimostrano che il nucleare aumenterebbe i costi dell’energia. E’ necessario una seria riflessione sul futuro energetico italiano.
L’acqua è un bene essenziale e la vita è nell’acqua, per questo la politica deve concentrare l’attenzione su questo bene. E, nel caso in cui la gestione dell’acqua tornerà ad essere pubblica, come speriamo, ciò non significherà aver esaurito l’impegno politico: sarà in quel momento che dovrà iniziare la vera battaglia e pretendere la vera ricerca del bene comune da parte degli amministratori della cosa pubblica nella gestione dell’acqua e nell’applicazione di tariffe che rispondano a criteri di giustizia sociale.
Le leggi ad personam fatte in Parlamento, luogo dove si dovrebbero fare gli interessi della collettività, manifestano la deriva personalistica, consumistica (si è consumato l’interesse generale e l’uguaglianza di fronte alla legge) ed etica (che ha provocato mutazioni antropologiche e comportamentali) di chi è consapevole di essere nell’illegalità e ha bisogno di legalizzarsi.
Per le suddette ragioni, avendo a cuore un mondo diverso GC, GD, IDV e SEL si rivolgono a tutti, al di là degli schieramenti politici: andate a votare, L’ITALIA HA BISOGNO DI 4 SI PER UN REALE PROGRESSO UMANO : perché una politica che non sia ricerca del bene comune è semplicemente violenza e sopraffazione.