Crisi; Cisl: a via programma assemblee per politiche crescita
Enna-Cronaca - 09/06/2011
Nei prossimi giorni la Cisl terrà, nei luoghi di lavoro e nelle sedi sindacali siciliani, assemblee per “sollecitare il rilancio, ad opera dei governi regionale e nazionale e delle istituzioni locali, di politiche per la crescita sociale e dell’economia”. La decisione l’ha assunta l’esecutivo regionale del sindacato, svoltosi a Palermo. “Mentre governo e politica appaiono disinteressati o incapaci di affrontare i nodi legati all’impatto della crisi sul tessuto sociale e dell’economia, la Cisl lancia un’iniziativa che intende riportare al centro dell’agenda, i temi che ipotecano quotidianamente la vita dei lavoratori e delle loro famiglie”, dichiara il sindacato. Incontri e dibattiti, ha stabilito l’esecutivo Cisl approvando la relazione del segretario Maurizio Bernava, precederanno la manifestazione nazionale di lavoratori e pensionati che Cisl e Uil terranno, assieme, il 18 giugno, a Roma, in piazza del Popolo. La mobilitazione avrà al centro la riforma del fisco con la richiesta di “spostamento del carico tributario dai redditi più bassi a quelli più alti e dalle persone fisiche alle cose”. La riduzione degli sprechi e dei costi della politica. La legge-quadro per i non autosufficienti. La riaffermazione della contrattazione “nel settore privato e nel pubblico impiego”. E misure più efficaci per lo sviluppo e il lavoro, “al sud e in Sicilia, specialmente”.
Sui temi connessi alle politiche economiche e sociali, Bernava ha sottolineato che nell’Isola la tensione è destinata a salire. L’autunno si annuncia infatti come “uno dei più drammatici degli ultimi anni dal punto di vista sociale e dei drammi del lavoro”. Il segretario ha ricordato le ultime elaborazioni Istat sul Pil, che vedono “sud e nord agli antipodi della ricchezza nazionale”. Così, mentre il Nord-Est, l’anno scorso, ha registrato un Pil del +2,1%, il mezzogiorno arrancava attorno a un misero +0,2%. Pertanto, la Sicilia rischia “un vero e proprio tsunami sociale” e la caduta dell’occupazione giovanile soprattutto, e le vicende legate ai servizi alla sanità, alla formazione professionale, al sistema dei rifiuti. Alle partecipate, Gesip in testa, sono solo “il primo round della partita”. Da qui, la “profonda ristrutturazione del sistema, in forza di scelte condivise”, invocata dall’esecutivo regionale. Secondo il sindacato, è una strada obbligata per “riqualificare la spesa risanando il deficit del bilancio regionale, e per puntare a modernizzare i servizi evitando che gli altissimi costi della riorganizzazione ricadano sui lavoratori per un verso, e sui cittadini per un altro attraverso l’aumento insopportabile della tassazione locale”. Politica e governo diano priorità, insiste ancora la Cisl, a “politiche capaci di arrestare la desertificazione industriale, attrarre investimenti dall’esterno dell’Isola, bloccare l’esodo dei grandi gruppi, incoraggiare le attività delle piccole e medie imprese. E creare nuovi posti di lavoro”.
Le assemblee in programma per i prossimi giorni, avranno al centro questi temi, annuncia il sindacato.