Enna Calcio: Ciclone sugli ennesi, futuro in bilico

È arrivata la tanto temuta stangata della Procura Federale che ha usato il pugno duro sull’Enna. L’inibizione per un anno e due mesi al legale rappresentante Peppino Cannarozzo, sei mila euro di multa e sei punti di penalizzazione da scontare nel prossimo campionato sono le conseguenze di una gestione scellerata della società per non aver pagato quanto pattuito con i tre tecnici Guido De Maria, Sergio Colaianni e Leonardo Cino.
Dopo averla fatta franca lo scorso anno con Santino Nuccio, questa volta l’Enna non è riuscita a salvarsi da una punizione che già era nell’aria. Nello specifico la Procura ha inflitto due punti di penalità per ogni contenzioso, mille euro di multa per il non pagamento a Cino, tre mila per il contenzioso non corrisposto a Sergio Colianni e due mila per De Maria; la pena inflitta a Cannarozzo è di quattro mesi per la vicenda De Maria e Cino e sei mesi per Colianni. Un anno e due mesi che di fatto mettono fuori da ogni gioco futuro – e alla porta – Peppino Cannarozzo che non potrà rappresentare più l’Enna Calcio in questo periodo.

Ma questa pena, però, mette ancor di più a rischio la sopravvivenza dell’Enna che già in queste settimane stava vivendo la solita incognita futura tipica dell’estate ennese. Non più tardi di una settimana fa era stata annunciata l’intenzione di cedere il titolo dell’Enna da parte della società capeggiata da imprenditori nisseni che accusavano il disinteresse ennese. Già allora, però, si sapeva che sarebbe arrivata la stangata della Procura Federale come ammise Cannarozzo anticipando l’arrivo della sanzione che egli imputò al rifiuto di De Maria ad accettare un suo assegno per chiudere i conti ed avere la liberatoria del tecnico.
Per completezza d’informazione, però, Cannarozzo non disse che in ballo c’era anche il contenzioso con gli altri due allenatori che già da tempo chiedevano la chiusura del contenzioso. In un anno la società non è riuscita a trovare un accordo con le parti ed adesso si trova a versare lacrime pesanti ed amare perchè avranno certamente un ritorno negativo per il futuro. In questa sentenza c’è dentro un modus operandi che in casa Enna è stato portato avanti negli ultimi due anni che hanno visto essere presente sempre Cannarozzo, prima con Bonasera ed ora con Spallino e soci. Una strategia che non ha portato a nessuna soluzione positiva e che poteva essere risolta con più giudizio.

Bisognerà attendere a questo punto la prossima mossa della società che, intanto, tramite Spallino dice: “Non sono i sei mila euro il problema, ma è l’assetto societario che non va. Alla fine con un nutrito gruppo di dirigenti la multa si paga, ma io da solo non posso affrontare queste spese”. Spallino ha infine fatto intendere che resta l’idea di andar via senza l’arrivo di dirigenti ennesi o, in alternativa vista la difficile situazione, l’impossibilità di continuare con il calcio ad Enna.