Formazione professionale Sicilia: CGIL e FLC, nuovo flop del governo
Enna-Cronaca - 09/06/2011
“Sulla formazione professionale ancora una volta registriamo promesse che hanno il sapore dell’ennesimo assegno scoperto, da parte di un governo che sulla vicenda dimostra di essere disorientato e di non avere una vera volonta’ di cambiare le cose”: e’ il giudizio di Cgil e Flc Sicilia sulle ultime decisioni dell’esecutivo in materia di formazione professionale. Cgil e Flc definiscono “un paradosso l’ammissione dell’esecutivo regionale durante il confronto di questi giorni con i sindacati della sua stessa incapacita’ e di quella dell’amministrazione di rendere esigibili gli strumenti per portare avanti la riforma e fare ripartire il sistema”. “Ci piacerebbe adesso sapere- dicono Mariella Maggio, segretaria generale della Cgil Sicilia e Giusto Scozzaro, segretario generale della Flc regionale- a spese di chi e di quali settori sociali e produttivi , di quali infrastrutture, di quali progetti di sviluppo locale saranno reperite le risorse che il governo promette, avendo chiarissimo che il nodo invece di essere sciolto viene solo spostato e di questo ancora una volta ne pagheranno le spese i lavoratori, in termini di diritti negati. Ci piacerebbe inoltre sapere- aggiungono -se tutto cio’ viene fatto per consentire il mantenimento al lavoro di migliaia di persone con una soluzione definitiva e strutturale o per dare risposta alle lobby e alle clientele”. Maggio e Scozzaro sottolineano che “il patto sottoscritto il 14 aprile col governo e’ stato per il Cgil e Flc una scommessa difficile ma ineluttabile vista la gravita’ della crisi del settore.Invece oggi ci si viene a dire – rilevano i due sindalisti- che abbiamo scherzato e che ancora una volta le ragioni del calcolo politico devono avere la meglio sulla volonta’ di cambiare le cose e di risolvere veramente i problemi.Noi- sostengono- riteniamo che la situazione non potra’ che peggiorare”. Di fronte a quello che definiscono l’ennesimo flop sul piano delle riforme, con un progetto che viene ridotto a mero titolo e nei fatti ritrattato dal governo regionale ”, Cgil e Flc tornano dunque a invocare “l’apertura di un tavolo di crisi con il coinvolgimento delle parti sociali e del governo nazionale”.