Pregiudicato di Villarosa accusato di abuso sessuale della cognata dodicenne affetta da ritardo mentale

Sarà processato a partire dal 12 ottobre prossimo un pregiudicato di Villarosa accusato di avere ripetutamente abusato sessualmente di una ragazzina affetta da ritardo mentale fin da quando questa aveva circa 12 anni. La piccola era per di più cognata del pregiudicato e pertanto il vincolo di parentela lo avrebbe messo in condizioni di avvicinare la ragazzina senza alcun problema, tanto che in più occasioni l’avrebbe violentata in casa sua, dopo avere chiuso la porta a chiave e avere tolto la scheda Sim dal cellulare della ragazzina per impedirle di contattare i genitori. Una vicenda di degrado emersa nell’ambito di un’altra inchiesta condotta dalla Squadra mobile di Enna che portò a scoprire i rapporti sessuali che un anziano di Enna avrebbe avuto con la stessa vittima. S. N., 42 anni, con numerosi precedenti penali avrebbe costretta la ragazza a subire le sue attenzioni per di più approfittando di un ritardo mentale abbastanza serio del quale la ragazza è affetta.
Secondo il capo di imputazione contestato dalla Procura di Enna ad S. N., quando la ragazzina sarebbe stata costretta a subire i primi rapporti sessuali non sarebbe stata in grado di comprendere ciò che le veniva fatto. S. N. avrebbe abusato della piccola vittima in occasione delle visite che questa faceva ad una congiunta a Villarosa, dove l’uomo risiede. Quando era scattata l’operazione che portò all’arresto del pensionato ennese, si era ipotizzato un giro di sfruttamento della ragazza e della sorella minore. L’inchiesta però ha poi fatto luce su uno spaccato di squallore e sul destino assurdo di una ragazzina con problemi psichici, finita al centro delle morbose attenzioni di due uomini, che avrebbero agito separatamente, senza alcun collegamento, forse ignorando l’uno quanto facesse l’altro. Dopo l’arresto del pensionato la piccola e sua sorella minore erano state allontanate e destinate ad una comunità alloggio. L’ipotesi di abbandono di minore a carico dei genitori è stata poi smentita dai fatti ed entrambi sono stati assolti con formula piena. In sostanza papà e mamma non hanno avuto responsabilità in quanto accaduto alla figlia, vittima di due adulti senza scrupoli. S. N. è accusato anche di minacce aggravate ai danni della ragazzina. Sembra che avrebbe minacciato la ragazzina mentre si trovava in casa di accoglienza, per terrorizzarla e impedirle di raccontare gli abusi ai quali l’avrebbe sottoposta. All’epoca la ragazzina doveva deporre nell’ambito di un incidente probatorio, nell’ambito dell’indagine a carico del pensionato e S. N. temeva che avrebbe fatto riferimenti anche agli abusi ai quali lui l’aveva sottoposta. La ragazza comunque aveva raccontato tutto ai magistrati che nell’ambito di una inchiesta stralcio avevano identificato S. N., che ora è stato rinviato a giudizio dal Gup di Enna che ha accolto la richiesta del procuratore Calogero Ferrotti.

Giulia Martorana