Sicilia. Gestione idrica: Assessore Armao, “occorre una decisa riflessione”. Crocetta (PD): rescindere i contratti

A margine della odierna riunione della commissione Bilancio dell’Ars, l’assessore regionale per l’Economia, Gaetano Armao, in relazione al processo di riorganizzazione delle società partecipate e in riferimento alla Siciliacque s.p.a., quale società di riferimento delle attività di captazione e adduzione di acque di interesse regionale, ha dichiarato: “La Sicilia in materia di servizi pubblici locali ha regolato il settore facendo rinvio automatico alla legislazione statale, quella modificata e sottoposta al referendum abrogativo di domenica e lunedi’ e coronato da successo. Mentre, per quanto riguarda il servizio idrico regionale la legislazione siciliana, dopo avere posto in liquidazione l’Ente acquedotti siciliani, ha costituito Siciliacque s.p.a. con i privati in posizione dominante”.
“E’ evidente – ha proseguito l’assessore – che a questo proposito una riflessione va avviata e devono assumersi le conseguenti determinazioni”.
“I siciliani – ha concluso l’assessore – si sono pronunciati chiaramente sulla necessità della gestione pubblica del sistema idrico integrato. E’ necessario adesso che, effettuati celermente gli opportuni approfondimenti si assumano, in sede politica regionale, le conseguenti decisioni, tenuto presente che la Sicilia ha fatto ampio ricorso al coinvolgimento dei privati nella gestione del servizio idrico, proprio la soluzione che non ha avuto il conforto delle urne nei referendum”.


“La vittoria dei Si al referendum sull’acqua rivela anche in Sicilia la scelta dei siciliani di volere la gestione pubblica dell’acqua. La questione si pone con particolare urgenza, poiché i processi avviati dal governo Cuffaro hanno determinato la privatizzazione delle risorse idriche in molte province siciliane”. Lo ha detto Rosario Crocetta, eurodeputato del PD, commentando il risultato del referendum abrogativo del 12 e 13 giugno. “Occorre – ha aggiunto Crocetta – che il Governo regionale agisca immediatamente, dando seguito alla volontà espressa anche dall’Ars di pervenire alla pubblicizzazione dell’acqua, fornendo con urgenza strumenti legislativi obbligatori nei confronti degli Ato, per rescindere i contratti con le società private, in considerazione del fatto che, non solo l’acqua nelle case dei siciliani continua ad arrivare con la lentezza di sempre, ma in molti posti – ha concluso l’eurodeputato del PD – continua ad essere non potabile e ha raggiunto i costi più alti per i cittadini di tutto il territorio nazionale”.