Piazza Armerina: Un nuovo appello dalla signora Rosetta Rovetto Rinnone

Continua la serie di incontri tra il Comitato “Pro Chiello” e i vertici sanitari dell’ennese secondo il calendario concordato già alcune settimane fa.
Intanto sabato nell’ultima riunione alla presenza del dott. Emanuele Cassarà, coordinatore sanitario del presidio ospedaliero “Umberto I – Michele Chiello”, al rappresentate del consiglio comunale, Carmelo Gagliano, incaricato di rendicontare al civico consesso le notizie sulla trattativa, è stato assicurato che quasi certamente dal primo luglio riaprirà il reparto di ginecologia come unità semplice con 8 posti letto per i ricoveri ordinari.

Il comitato è in attesa poi di conoscere l’esito del pronunziamento che dovrebbe essere emesso il 23 giugno prossimo dal Tribunale Amministrativo Regionale, sezione di Catania, relativo al ricorso presentato dal Comune di Piazza Armerina sul provvedimento n. 7361, del 18 marzo, di chiusura del reparto di ostetricia e ginecologia a firma del direttore generale Asp 4 , dott. Nicola Baldari.

Dunque, da un lato si spera bene circa il dialogo avviato con il dott. Cassarà dal comitato “Pro Chiello”, ma nel frattempo ieri dal versante nord della provincia sono arrivate notizie, dal comitato “Pro Salute” del nosocomio Ferro Branciforti di Leonforte, che fu accomunato al Chiello dallo stesso provvedimento di chiusura di ostetricia e ginecologia, relative a una richiesta fatta dai cinque sindaci della zona nord della provincia ennese (Leonforte, Agira, Assoro, Regalbuto e Nissoria) al sindaco di Enna, Paolo Garofalo, presidente della Conferenza dei Sindaci, per la convocazione della stessa con all’ordine del giorno la sfiducia al manager Asp, Baldari.
Questa notizia ha portato la signora Rosetta Rovetto Rinnone, ormai molto nota nella città dei mosaici perché sta conducendo una sua personale battaglia con il coinvolgimento adesso anche di altri cittadini, attraverso volantinaggio, riunioni, raccolta firme, e che alcune settimane addietro aveva inviato lettere in favore del Chiello alle più alte cariche della Regione e dello Stato e aveva contattato i mezzi di comunicazione, a chiedere ancora una volta di essere ascoltata dalla stampa per lanciare da semplice cittadina un nuovo appello: “Come tutti ormai in città ricordano -dice la signora Rosetta- io nonostante i miei gravi problemi di salute, avendo avuto numerosi infarti e subito varie operazioni, giorno primo aprile ho partecipato al corteo di protesta, tanto che il mio medico vedendomi mi disse che avrei dovuto riguardarmi di più, ma nonostante questo ho percorso tutto il tragitto e ho preso la parola sul palco rivolgendomi ai numerosi politici presenti . Ieri leggendo il giornale ho appreso che i sindaci della zona nord vogliono sfiduciare Baldari, che ha chiuso il reparto, e allora io insieme agli altri cittadini che hanno firmato la petizione, che ho inviato anche al Presidente Napolitano, -conclude la signora Rinnone- invito il sindaco Nigrelli a prendere l’iniziativa chiedendo ai sindaci della zona sud dell’ennese, che parteciparono alla manifestazione con la fascia tricolore quel giorno insieme a me per difendere il Chiello, ad unirsi agli altri sindaci per rimuovere il manager”.

Marta Furnari