Sanità Sicilia: convenzionati esterni e case di cura, ecco i budget
Enna-Cronaca - 23/06/2011
L’assessore regionale per la Salute, Massimo Russo, ha firmato oggi i decreti che riguardano l’assegnazione del budget 2011 per le case di cura accreditate di alta e media specialita’ e per le strutture private accreditate per l’attivita’ specialistica ambulatoriale esterna. In entrambi i casi e’ previsto un aumento rispetto all’anno precedente pari al 3,2%. Una delle principali novita’ e’ rappresentata dal fatto che una quota percentuale di incremento e’ legata all’Istat e alle previsioni contenute nel Programma Operativo 2010-2012 e puo’ essere applicata sul budget delle singole strutture in misura differenziata, in ragione della maggiore qualita’ delle prestazioni erogate ai pazienti con l’obiettivo di ridurre le prestazioni inappropriate. Un’altra quota di incremento verra’ destinata alle singole strutture che nel 2011 saranno in linea con i modelli organizzativi, procedure e modalita’ di controllo previsti dal decreto legislativo 231 del 20 01 che disciplina la responsabilita’ per gli illeciti amministrativi. E’ previsto un maggiore rigore nell’applicazione delle norme sulla legalita’ e sulla trasparenza: nei singoli contratti, ad esempio, verra’ previsto l’obbligo della tracciabilita’ dei flussi finanziari attraverso transazioni bancarie o postali; l’obbligo di denuncia di illecite richieste di denaro o di altra prestazione, minacce estorsive e usurarie e una attenta valutazione delle eventuali pendenze giudiziarie del proprio personale.
“Prosegue – ha commentato l’assessore regionale per la Salute, Massimo Russo – il nostro percorso di razionalizzazione dell’offerta sanitaria e di riqualificazione della spesa attraverso precise indicazioni, peraltro previste dalla legge di riforma, che vanno nella direzione della maggiore qualita’ e della massima trasparenza. Le intese raggiunte in sede di confronto con le sigle sindacali indicano con chiarezza che la strada del rinnovamento intrapresa rappresenta una garanzia sia per i cittadini che per gli operatori privati”.
Per le case di cure il budget complessivo ammonta a 461,975 milioni di euro. Questo il totale per singole province (media specialita’): Agrigento 12.592.000; Caltanissetta 14.698.000; Catania 138.255.000; Messina 72.056.000; Palermo 101.815.000; Ragusa 7.744.000; Siracusa 36.347.000; Trapani 15.590.000 a cui vanno aggiunti i budget per l’alta specialita’ in favore di Humanitas 13.946.000, La Maddalena 25.198.000 e Villa Eleonora 23.734.000.
Come concordato con la Commissione Sanita’ dell’Ars – altra novita’ del decreto – le case di cura, in via sperimentale, potranno erogare prestazioni ambulatoriali entro il 3% del budget concordato per assicurare la continuita’ assistenziale ai pazienti (con le tariffe vigenti per tutte le strutture sanitarie pubbliche e private). Viene prevista anche una forma di incentivazione per le strutture che (secondo precise modalita’) contribuiranno ad arginare il fenomeno della mobilita’ passiva che ha un costo elevato per il sistema sanitario ma anche un “costo sociale” per le famiglie dei pazienti.
Per la specialistica ambulatoriale convenzionata esterna il budget sara’ di 311,466 milioni di euro. Questo il riepilogo per provincia: Agrigento 35.687.000, Caltanissetta 8.365.000, Catania 69.487.000, Enna 4.564.000, Messina 37.535.000, Palermo 88.162.000, Ragusa 10.998.000, Siracusa 23.729.000, Trapani 29.371.000. Nella quota di incremento e’ previsto che venga effettuato un riequilibrio dei budget per singola provincia e per singola branca, necessari in relazione ai fabbisogni sanitari. L’aggregato prevede anche una quota che compensera’ la mancata riscossione del ticket per effetto dell’innalzamento della soglia Isee stabilito nel dicembre scorso.
Le strutture accreditate – altre novita’ – saranno tenute a garantire il loro inserimento nel sistema unico di prenotazione sia a livello provinciale che regionale e dovranno anche garantire, nei limiti del budget, una quota delle proprie prestazioni giornaliere in favore dei pazienti inviati dall’Asp con richieste “urgenti” e “brevi” che non possano trovare tempestiva risposta nei servizi pubblici.
Il decreto prevede anche la possibilita’ di aggregazione in centri polispecialistici e la possibilita’ per le Asp di stipulare accordi per l’erogazione di prestazioni di assistenza domiciliare integrata.