LISIAPP, sovraffollamento preoccupante nelle carceri di Sicilia

Il bilancio del Libero Sindacato Appartenenti alla Polizia penitenziaria, mette in luce la criticità del sistema penitenziario siciliano. I dati dell’ultimo periodo sull’emergenza penitenziaria nelle strutture della Sicilia non lasciano dubbi: nonostante un piano carceri annunciato con clamore, i penitenziari siciliani permangono in uno stato di totale emergenza. Le statistiche più recenti, risalenti al 31 marzo, indicano un sovraffollamento preoccupante.
A fronte di una capienza regolamentare, relativa alle 27 strutture sparse sull’isola, di 5.391 posti, sono presenti circa 7.900 detenuti reclusi
Ci sono, quindi, oltre 2.000 detenuti in più. Simili cifre producono quotidiane difficoltà. “La realtà penitenziaria in Sicilia – afferma Mirko Manna Segretario Generale del LISIAPP (libero Sindacato Appartenenti alla Polizia Penitenziaria) – rischia seriamente di implodere e nessuno dà ascolto alle tante denunce sindacali presentate”.
Il problema delle politiche penitenziarie sono le solite, scarse le misure alternative alla detenzione e, di conseguenza, le carceri esplodono. Stando ai dati forniti dal dicastero della Giustizia, nelle strutture siciliane solo 94 reclusi possono usufruire del regime di semilibertà al cospetto di quasi ottomila presenze.
“La Sicilia – sottolinea Manna – ha una vasta popolazione carceraria, parliamo del 10% su scala nazionale; ma le strutture sono carenti, i posti inferiori all’attuale numero di detenuti ed il sovraffollamento sta diventando una piaga sempre più difficile da sconfiggere”.
“Inoltre esiste un problema di organico della polizia penitenziaria in quanto mancherebbero all’appello almeno il 10 per cento del personale minimo previsto nella pianta organica.
Purtroppo il grido d’allarme sulla carenza d’organico, il sovraffollamento e l’obsolescenza delle strutture penitenziarie, più volte da noi denunciato – aggiunge il Segretario Generale LISIAPP – è caduto nel vuoto. La scia di sangue di suicidi tra i detenuti – conclude Manna, colpisce anche gli appartenenti al corpo di polizia penitenziaria come quello di qualche mese fà di un Assistente capo della Polizia Penitenziaria in servizio a Caltagirone, è emblematico. Chiediamo con urgenza un serio confronto con le istituzioni regionali, al fine di intavolare un piano di contenimento al problema sovraffollamento”.