Piazza Armerina. Un centinaio i truffati per fantomatici posti di lavoro, da 5 a 40 mila euro per una assunzione
Enna-Cronaca - 25/06/2011
Piazza Armerina. Proporzioni enormi nella maxitruffa che offriva posti di lavoro inesistenti con decine di denunce presentate da disoccupati delle province di Enna, Catania e Caltanissetta. I protagonisti di questa maxitruffa sono degli armerini, che promettevano a tutti posti di lavoro, dietro compensi in denaro, e con documentazioni false di ditte ed imprese.
Il numero dei truffati si aggira intorno alle cento unità ed l’entità dei soldi truffati si aggira intorno alla ragguardevole cifra di un milione di euro. Indagini molto complesse, quelle che stanno effettuando i carabinieri dell’aliquota di PG della Procura ennese, delegati dallo stesso Procuratore capo Calogero Ferrotti. Sostanzialmente un gruppo di persone di Piazza Armerina, che si era procurato delle carte intestate di imprese ed aziende avrebbe promesso assunzioni, in diversi ruoli, per conto di un gruppo industriale del Nisseno molto conosciuto. Si tratterebbe di un’azienda che occupa già tanta gente di varie province dell’isola e che potrebbe subire effetti negativi, a livello d’immagine.
I carabinieri, che stanno indagando sulla vicenda piano piano stanno riuscendo a farsi un quadro completo di questa maxitruffa, aiutati dalle dichiarazioni e precisazioni delle persone truffate. Al capo di questa organizzazione pare che vi sia un personaggio molto importante, abbastanza colto, e che ha utilizzato le somme del raggiro per andare ad acquistare appartamenti sia a Catania che in altre province siciliane. Le vittime hanno subito salassi economici consistenti, addirittura una avrebbe pagato più di 40 mila euro per l’assunzione certa nella ditta nissena. Il modus operandi era sempre lo stesso, i “clienti” che aspiravano al posto, venivano ricevuti in uno studio elegante nei pressi del centro storico di Piazza Armerina da una segretaria elegante, quadri alle pareti, molto spesso un lungo periodo di attesa. Entrati in contatto con il personaggio, lo stesso li rassicurava, evidenziando che per essere assunti non c’erano problemi, che bisognava presentare il curriculum, un certificato medico di idoneità al lavoro e che per il resto era suo il compito di definire la pratica, ma prima c’era da pagare il dovuto con prezzi che variavano a secondo della qualifica del posto di lavoro ed anche del luogo di lavoro, prezzi che variavano da 5 mila a 40 mila euro. Gli aspiranti chiedevano un posto, pagavano, consegnavano la documentazione richiesta, quindi aspettavano un posto che non arrivava mai.