Dalla Germania ad Aidone in bicicletta per la statua della Dea di Morgantina, dopo 2400 Km non hanno più visitato il museo!

Aidone. Sono partiti in bicicletta dalla Germania circa due settimane fa per venire ad ammirare la magnifica statua della Dea di Morgantina, ma giunti ad Aidone dopo 2400 chilometri non hanno potuto visitare il museo perché gli è stato chiesto di pagare il biglietto. Così delusi, un aidonese e tre tedeschi, sono andati via arrabbiati anche se il regolamento va rispettato per tutti. Comunque ad attenderli ieri in piazza papa Giovanni Paolo II, c’era l’amministrazione comunale rappresentata dal vicesindaco Angelo Calcagno, con gli assessori Annamaria Raccuglia, Ina Copia e Giovanni Furcas, il presidente del Consiglio comunale Pino Di Franco, il vicepresidente del consiglio Giuseppe Calcagno Spataro, parenti, amici e curiosi. L’impresa sportiva “SaarSize tour 2011” ha visto il gruppo dei ciclisti partire da Haustad (Saarbrucken) nella regione della Saarland, il 14 giugno scorso. Attraversando la Francia, la Svizzera e l’Austria sono entrati in Italia il 18 giugno scorso. Passando per il Trentino, i ciclisti hanno percorso gran parte della costa adriatica fino a Foggia e poi si sono addentrati nelle regioni della Basilicata e della Calabria, lungo la costa Tirrenica, fino alla Sicilia giungendo a Taormina. In totale hanno effettuato 15 tappe pedalando in media circa 175 Km al giorno. La tappa più lunga è stata di 216 Km, Rimini-Pescara. A Potenza la marcia è stata rallentata da un guasto all’auto che li ha seguiti per tutto il percorso e guidata dalla 61enne Brigitte Witzmann.
L’idea dell’impresa, che si è svolta senza tante particolare difficoltà è venuta a Filippo Lanigra, 50 anni, maratoneta, che ha coinvolto Walter Ehlen, 50 anni, Guido Hcsch, 55 anni, e Gerhard Hesses, 60 anni, quest’ultimo peraltro è, nella sua categoria, campione di triathlon doppio. Ad accogliere il gruppo ad Aidone anche i genitori di Filippo Lanigra, Francesco Lanigra e Concetta Casciorizzo, visibilmente commossi ed altri familiari. La festa è stata “guastata” però dalla solita burocrazia. I ciclisti infatti speravano che, prima di andare a riposarsi, dopo la pedalata di Aidone, potessero ammirare, per un momento, il magnifico reperto al museo. Naturalmente, ci sono disposizioni di pagamento da rispettare. Il gruppo ha spiegato ai custodi la straordinarietà dell’iniziativa, cosa che sarebbe stata riferita al direttore il quale avrebbe mandato a dire, sempre col custode, che il biglietto d’ingresso, se volevano, lo avrebbe pagato lui. Una risposta che ha toccato la sensibilità dei visitatori, i quali avrebbero gradito un’accoglienza meno burocratica e un po’ più alla mano. Così, delusi, sono andati via senza vedere il prestigioso reperto.
Angela Rita Palermo

n.d.r.: nota di merito al Direttore del Museo che vuole mettere mano in tasca per pagare il biglietto. Ma il “Comitato di accoglienza Istituzionale” in sordina non poteva acquistare i biglietti? E, poi vanno alla Bit –logicamente a spese dei contribuenti – a pubblicizzare!!!