Enna. Si palpeggia davanti una giovane studentessa a fermata autobus vicino Università Kore: giovane denunciato

Enna. Denunciato in stato di libertà un giovane ennese, B.F., classe 1980, pregiudicato anche per reati contro la persona – quali rissa, lesioni e porto di armi e/o oggetti atti ad offendere – poiché indagato in ordine ai reati di atti osceni in luogo pubblico e porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere, nel pomeriggio di ieri, gli uomini della Squadra Mobile di Enna, sotto la direzione ed il coordinamento del Vice Questore Aggiunto della Polizia di Stato, dott. Giovanni Cuciti, e del Commissario Capo della Polizia di Stato, dott. Claudio Pucci.
In particolare, il giovane ennese, si trovava ad una fermata dell’autobus, sita nei pressi dell’Università ‘Kore’ di Enna, e, alla vista di una studentessa universitaria che lì attendeva l’autobus, si sbottonava i pantaloni, vi infilava dentro una mano ed iniziava a toccarsi ripetutamente le parti intime.
La giovane donna, intimidita ed impaurita, anche in considerazione del fatto che, oltre a loro due – protagonisti della spiacevole vicenda – non c’era nessun altro sul posto, diceva allo sconosciuto di andare via e, contestualmente, chiamava il 113, per richiedere soccorso ai poliziotti.
Il giovane, a questo punto, si allontanava a bordo di un ciclomotore, ma veniva raggiunto poco dopo dagli agenti della Squadra Mobile, i quali, con loro con loro sorpresa, constatavano che il giovane, addirittura, aveva ancora la lampo aperta.
Dal successivo controllo del mezzo, all’interno del vano portaoggetti, venivano rinvenuti altresì un martello da muratore ed una chiave inglese, il cui possesso non veniva giustificato da parte del giovane, che veniva, pertanto, denunciato anche per tale reato.
Sulla scorta di quanto sopra detto, il giovane veniva denunciato per atti osceni in luogo pubblico e porto ingiustificato di strumenti atti ad offendere, e, pertanto, deferito alla Autorità Giudiziaria presso la Procura della Repubblica di Enna, mentre quanto rinvenuto all’interno del ciclomotore, veniva debitamente posto in sequestro.