Enna: Padre Zangara delegato regionale dei cappellani
Enna-city - 09/07/2011
Da qualche settimana circolava con insistenza la voce, ma adesso è ufficiale l’elezione di padre Giacomo Zangara a delegato regionale dei cappellani delle carceri e degli Istituti di pena minorile.
Un incarico di prestigio per don Giacomo Zangara che coglie i frutti di tanti anni d’impegno tra le mura carcerarie accanto ai detenuti.
A comunicare la sua elezione da parte dell’Ispettorato generale delle carceri Italiane, è stato il direttore del carcere di Enna – Letizia Bellelli – nel giorno di San Basilide patrono della Polizia penitenziaria sottolineando come è segno di onore per il carcere di Enna.
Le prime parole di don Zangara sono state di ringraziamento: “Per questo nuovo e delicato incarico voglio ringraziare i cappellani delle carceri, con cui condivido lo stesso ministero, per avermi dato fiducia come loro rappresentante”.
Ordinato sacerdote il 24 giugno del 2000, padre Giacomo Zangara, 40 anni, è parroco nella parrocchia San Bartolomeo di Enna e da sei anni è cappellano al carcere di Enna dove ha vissuto una forte esperienza emotiva. “I detenuti mi hanno dato, e mi danno, tantissimo, ho lavorato al carcere attenzionando ognuno e mostrando benevolenza e fiducia in loro e mi hanno sempre mostrato di volermi bene” ha detto don Zangara spiegando il valore e l’importanza dei cappellani: “Abbiamo capacità di ascolto, capiamo le loro emozioni ed esigenze e non è un caso – continua don Zangara – che siano diminuiti i suicidi rispetto al passato”.
Nella sua nuova veste di delegato regionale dei cappellani delle carceri e degli Istituti di pena minorile, don Giacomo Zangara avrà il compito di mantenere i rapporti tra l’Ufficio generale dell’Ispettorato Carcerario e i delegati e vescovi siciliani. “Voglio essere presente nei momenti di difficoltà dei miei confratelli perchè non siano soli, ma abbiano un amico che li sostienga”. In questa sua esperienza don Giacomo Zangara visiterà tutte le carceri siciliane, incontrerà e riunirà periodicamente i cappellani siciliani tenendo comunque sempre in prima linea il supporto ai detenuti perchè, ha concluso padre Zangara, “il nostro obiettivo è quello di affiancarli in questo loro periodo di detenzione ed avvicinarli sulla retta via”.