Aidone. A Morgantina: “Cassandra” con Elisabetta Pozzi

Aidone. Debutta a Morgantina la nuova produzione “Cassandra”, ideata e interpretata da Elisabetta Pozzi, coreografie di Aurelio Gatti. Musiche e ambienti sonori di Daniele D’Angelo.

Lo spettacolo, ispirato a Eschilo, Euripide e Seneca e con il contributo di Massimo Fini, è la rivisitazione in chiave contemporanea della figura di Cassandra che assume il significato di metafora della verità non ascoltate.

Un nuovo lavoro dedicato ad una figura tra le più fragili tra le eroine classiche. Attraverso il mito di Cassandra si giunge all’idea una consapevolezza “solitaria” del percepire l’imminente , quasi a suggerire l’esistenza di una empatia universale, in cui la tragedia non è quanto avviene, ma l’ “impotenza” a comunicarlo. Una messa in scena che prosegue l’esperienza di “Sorelle di Sangue – Crisotemi” e che si caratterizzata per l’uso di diversi codici espressivi, la musica, la danza e la parola – per restituire una lirica del tragico, scarna ed essenziale, in cui la contemporaneità “passa” attraverso l’interprete diventando significato del presente.

“La figura di Cassandra mi ha sempre affascinato e nello stesso tempo turbato. Profetessa non creduta – spiega la Pozzi – Mi suggerisce la visione di un personaggio estremamente vivo che può arrivare ai giorni nostri per raccontarci qualcosa che ci riguarda molto da vicino”.

La consapevolezza (ora come allora) degli errori commessi nel passato dai Padri, la porta ad essere talmente cosciente e lucida sul futuro che avverte l’inadeguatezza del linguaggio per dire del vivere nel presente all’ombra della distruzione.

Questa nuova Cassandra è una donna contemporanea che attraverso un viatico straordinario ripercorre la veggenza inevitabile della conoscenza attraverso il mito. Così, le sue parole, diventano parole di oggi, il racconto di un mondo in cui la proliferazione di una tecnologia spesso distruttiva annulla il futuro, elimina ogni visione e prospettiva.

Cassandra nella mitologia. Profetessa inascoltata, ancora bambina, alla nascita di Paride predisse il suo ruolo di distruttore della città, profezia non creduta da Priamo ed Ecuba ma confermata da Esaco, interprete di sogni, che consigliò ai sovrani di esporre il piccolo sul monte Ida. Paride però si salvò e quando divenne adulto tornò a Troia per partecipare ai giochi e durante la competizione, fu riconosciuto dalla sorella, che chiese al padre e ai fratelli di ucciderlo, scatenando la reazione contraria e facendo ritornare il giovane Paride al suo rango originale di principe. Profetizzò sciagure quando il fratello partì per raggiungere Sparta, predicendo il rapimento di Elena e la successiva caduta di Troia. Ritenuta una delle più belle fra le figlie di Priamo ebbe diversi pretendenti. Quando il cavallo di legno fu introdotto in città, rivelò a tutti che al suo interno vi erano soldati greci, ma rimase inascoltata. Solo Laocoonte credette alle sue parole e si unì alla sua protesta, venendo per questo punito dal dio Poseidone, che lo fece uccidere da due serpenti marini assieme ai figli.

Teatri di pietra Sicilia, in un lungo tour fino al 28 agosto coinvolge 9 province, 19 location di cui 4 di nuova affiliazione alla rete culturale, rassegna organizzata dall’associazione Teatri di Pietra Sicilia – a cui partecipano venti Amministrazioni comunali e provinciali – e da Capua Antica Festival – la rete dei teatri antichi e siti monumentali e archeologici diretta da Aurelio Gatti, che lega idealmente tutta Italia da oltre 10 anni, proponendo una dorsale di cultura che privilegia lo straordinario patrimonio storico e artistico ancora oggi considerato “minore” e offre una concreta opportunità di sviluppo e crescita dei territori coinvolti.
75 spettacoli in programma tutti ispirati al tema classico e del Mediterraneo tra teatro, danza, musica e nuovi linguaggi, per oltre 20 produzioni di cui tre coproduzioni nate appositamente per i Teatri di Pietra. Oltre a “Cassandra” di e con Elisabetta Pozzi, il “Truculento” di Plauto con Eleonora Brigliadori affiancata da Sebastiano Tringali (debutta il 20 luglio a Montedoro) e “Operazione Lisistrata”, rilettura inedita dell’omonima opera a firma di Paolo Polio (27 luglio a Villarosa).
Oltre il 50% del programma è dedicato alla produzione siciliana con particolare attenzione alla creazione contemporanea tra cui Giovanna Velardi, Vincenzo Pirrotta, Filippo Luna, Cinzia Maccagnano, Roberto Burgio.

Il programma degli spettacoli: 9 ormai “storici” per la rete (il teatro antico di Morgantina ad Aidone, la Necropoli di Realmese a Calascibetta, la Chiesa di Sant’Ippolito di Piazza Armerina, il tempio di Hèra di Castelvetrano Selinunte, il teatro antico di Eraclea Minoa, Monte Jato a San Cipirello, il chiostro di San Francesco a Castelbuono, l’ex convento dei Gesuiti a Noto e la cava di pietra Franco a Modica), 5 di recente affiliazione: i siti di Villarosa e Nicosia (il primo ospiterà gli spettacoli a Villa Lucrezia, mentre Nicosia presso l’Orto dei Cappuccini); il teatro antico di Palazzolo Acreide , per la provincia di Siracusa; il parco archeologico di Kaukana a Santa Croce Camerina (Rg) e il teatro all’aperto Kalos di Termini Imerese per la provincia di Palermo.
Le nuove location: il Parco delle miniere di Montedoro (Caltanissetta), il Teatro Pietra Rosa di Pollina (Palermo), il Teatro Antico di Tindari nella Provincia di Messina e la Rocca di Cerere a Enna all’ombra del Castello di Lombardia.

Anche quest’anno, il prezzo dei biglietti d’ingresso è rimasto popolare e contenuto, tra 13 e 10 euro.

Sul sito teatridipietrasicilia.blogspot.com sono inoltre indicate le località in cui verrà applicata una riduzione a 8 euro per i residenti – iniziativa promossa già lo scorso anno per favorire la più ampia partecipazione delle cittadinanze.

La vendita è presso i siti a partire dalle 19 nei giorni di spettacolo o in prevendita presso le biglietterie abituali e helloticket.