Pellegrinaggio pastorale per l’eremo di Monte Scalpello

Una giornata particolare per l’eremo di Monte Scalpello che, con la visita di ieri, del vescovo di Caltagirone, Calogero Peri, reduce da un pellegrinaggio pastorale a Fatima e Santiago de Compostela, ha gratificato l’impegno del comitato del monte che lo ha voluto in cima a benedire i 75 carrubbi che erano stati piantati l’anno passato e che rappresentano figure scomparse che restano nei cuori di chi le ha conosciute.

Una fra tutte Nuccia Garofano scomparsa prematuramente l’anno passato il cui carrubbo è stato benedetto dal vescovo. Una figura importante, mons Peri, già padre cappuccino di Palermo, diventato vescovo di Caltagirone solo a Marzo del 2010 con il connotato di persona semplice, pratica e dall’enorme impatto umano. Lo ha ampiamente dimostrato ieri nel contatto diretto con i fedeli giunti da diversi siti. Accanto a lui, il rettore del monte padre Pietro Manduca di Raddusa e il diacono Vito Baio di Regalbuto.

Una posizione orografica controversa, quella del Monte, che fu anche eremo e che custodisce i resti di alcuni frati. Sebbene si trovi a un passo da Catenanuova il territorio è appartenente ad Agira, CasteldiJudica ed a due diverse diocesi, quella calatina e quella nicosiana. Due appuntamenti importanti sul monte, la prima domenica di maggio dedicata a S. Giuseppe e la prima domenica di ottobre dedicata alla Madonna.

A frenare il flusso dei visitatori, l’impervia salita che inizia dalla statale 192 Ct-Pa per arrivare in cima, che in caso di pioggia può diventare impraticabile, mentre la struttura della chiesa è rinata a nuova vita grazie ai lavori di restauro dello stesso comitato. La presenza,ieri, sulla sommità del monte dell’assessore provinciale allo sviluppo e programmazione territorio, Turi Zinna, ha dato lo stimolo per attenzionare le esigenze di questo luogo turistico e di preghiera.

Carmelo Di Marco