Pellegrinaggio pastorale per l’eremo di Monte Scalpello
Regalbuto - 17/07/2011
Una giornata particolare per l’eremo di Monte Scalpello che, con la visita di ieri, del vescovo di Caltagirone, Calogero Peri, reduce da un pellegrinaggio pastorale a Fatima e Santiago de Compostela, ha gratificato l’impegno del comitato del monte che lo ha voluto in cima a benedire i 75 carrubbi che erano stati piantati l’anno passato e che rappresentano figure scomparse che restano nei cuori di chi le ha conosciute.
Una fra tutte Nuccia Garofano scomparsa prematuramente l’anno passato il cui carrubbo è stato benedetto dal vescovo. Una figura importante, mons Peri, già padre cappuccino di Palermo, diventato vescovo di Caltagirone solo a Marzo del 2010 con il connotato di persona semplice, pratica e dall’enorme impatto umano. Lo ha ampiamente dimostrato ieri nel contatto diretto con i fedeli giunti da diversi siti. Accanto a lui, il rettore del monte padre Pietro Manduca di Raddusa e il diacono Vito Baio di Regalbuto.
Una posizione orografica controversa, quella del Monte, che fu anche eremo e che custodisce i resti di alcuni frati. Sebbene si trovi a un passo da Catenanuova il territorio è appartenente ad Agira, CasteldiJudica ed a due diverse diocesi, quella calatina e quella nicosiana. Due appuntamenti importanti sul monte, la prima domenica di maggio dedicata a S. Giuseppe e la prima domenica di ottobre dedicata alla Madonna.
A frenare il flusso dei visitatori, l’impervia salita che inizia dalla statale 192 Ct-Pa per arrivare in cima, che in caso di pioggia può diventare impraticabile, mentre la struttura della chiesa è rinata a nuova vita grazie ai lavori di restauro dello stesso comitato. La presenza,ieri, sulla sommità del monte dell’assessore provinciale allo sviluppo e programmazione territorio, Turi Zinna, ha dato lo stimolo per attenzionare le esigenze di questo luogo turistico e di preghiera.
Carmelo Di Marco