Nord-Sud, il Centro Romano chiede rimodulare tracciato per Assoro, Leonforte e Nissoria

Assoro. «Ci dispiace, ma gli assorini non riescono proprio a comprendere che con la strada Nord-Sud non si può ripetere lo stesso errore che fece il loro illustre concittadino, il ministro Edoardo Pantano, nei primi anni del ‘900, quando per far fermare il treno fin sotto casa sua fece costruire una strada ferrata che da Dittaino si arrampicava verso Assoro con la cremagliera». E’ quanto fanno sapere dal Centro studi “Sen. Antonio Romano” alla notizia che il Consiglio comunale di Assoro «esprime forti riserve sul tracciato dell’asse infrastrutturale della strada Nord-Sud, nel tratto compreso tra il Km 51+200 fino alla valle del Dittaino». E quindi chiede «agli organi preposti che venga adottato un tavolo tecnico che miri principalmente a rimodulare il tracciato, nell’interesse delle comunità di Assoro, Nissoria e Leonforte, per avere svincoli prossimi agli abitati».
«Il Centro studi “Romano” – dice il presidente Mario Orlando – è stato depositario della proposta del compianto funzionario dell’Anas Pino Villani, il quale, non condividendo lo studio dei progettisti incaricati che prevedeva l’innesto a Mulinello per proseguire verso Dittaino e da qui ritornare nella contrada Cavalcatore e quindi, dopo essersi arrampicato verso Assoro, ridiscendere poi a valle, propose una variante al progetto che avrebbe consentito una riduzione del tracciato di circa sette chilometri. Modifica recepita dall’Anas e dall’assessorato regionale al Territorio grazie all’intervento e all’interessamento dei due ex sindaci Pino Sammartino di Nicosia e Pino Castrogiovanni di Leonforte. La proposta alternativa suggerita da Villani che da Mulinello-Piano Comune-Stazione di Pirato- Torrente Crisa-Contrada Tumminello a valle della Granfonte di Leonforte (con bretella di collegamento per i comuni di Leonforte, Assoro e Nissoria) -Galleria Monte La Guardia, consente non solo una riduzione del tracciato di circa sette chilometri che si traduce in un risparmio di oltre 200 miliardi di lire, ma ha eliminato anche un pericolosissimo tratto in salita».
«Voglio ricordare – aggiunge ancora Orlando – che l’Anas accogliendo il suggerimento di Villani predispose un progetto preliminare di variante che venne sottoposto all’attenzione dei rappresentanti non solo dei comuni di Enna, Leonforte, Nissoria, Assoro e Nicosia, ma anche ai responsabili degli uffici tecnici della provincia regionale di Enna, della sovrintendenza ai beni culturali e del Genio Civile. Tutti, con la sola eccezione del comune di Assoro, espressero parere favorevole alla soluzione progettuale alternativa. Il progetto Villani ha fatto in modo che si impedisse il ripetersi di un nuovo “caso Pantano”».
Giacomo Lisacchi

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redazione-vivienna