La Necropoli si riaccende, “u pazz”, interpretato da Ernesto Lama, sta cercando Orfeo, risale sul palco con alcuni spettatori, pazziando ancora di più. Con lui, altri pazzi, individui bianchi e disarmonici, che su musiche etniche e popolari intonano i passi delle proprie emozioni, raccontano la propria vita senza spendersi in parole, si inseguono ed inseguono, cercano Orfeo, sperano ancora di non addormentarsi definitivamente. Ma chi è realmente Orfeo non n’è data idea definitiva al pubblico positivamente sbigottito, potrebbe essere lo stesso Pazzo e cantore e poeta che accoglie l’ultimo arrivato agli inferi, o coloro che a passi di danza lo seguono, o il piccolo bambino cui è stato dato il ruolo di Orfeo e non sa se riprendersi Euridice all’inferno oppure no. O forse gli spettatori che sul palco, assistono al dramma, e non comprendono dove giaccia realmente l’inferno, se nella morte che si ridesta o nella vita che s’addormenta.
L’ “Orfeo de pazzi” della MDA Produzioni Danza, e tratta da Agnolo Poliziano, dopo più di 10 anni dalla sua prima messa in scena, torna a sortire meraviglia, confusione, e riflessione in un pubblico ch’è stato attento e partecipativo sin dall’inizio seppur con l’interrogativo su chi fosse Orfeo e cosa volesse realmente.
Chissà che Orfeo, non giaccia fra le 288 tombe riscoperte nella Necropoli di Realmese.
La regia e la coreografia dell’opera sono di Aurelio Gatti. le musiche dal vivo eseguite da: Michel Audisso, Marcello Fiorini e Lucrezio De Seta. Gli interpreti sono: Paola Bellisari, Monica Camilloni, Annalisa D’Antonio, Rosaria Iovine, Nicola Simone Cisternino, Gioia Guida, Giuseppe Bersani, e con Ernesto Lama e Simonetta Cartia.
Livia D’Alotto
Photo Maria Catalano