Disagi al Tribunale di Enna

Si prevedono difficoltà notevoli per il tribunale di Enna, tenuto conto dei continui trasferimenti in altre sedi di magistrati che operano all’interno del tribunale ennese. Tra qualche giorno andrà via il presidente facente funzioni del tribunale, David Salvucci, che è stato trasferito a Caltanissetta. Ma quello che preoccupa è il fatto che mancheranno 7 giudici su undici, e sarà così almeno sino a ottobre. Il presidente del consiglio dell’Ordine degli avvocati di Enna Giuseppe Spampinato ha manifestato la sua preoccupazione, scrivendo al presidente facente funzioni, che in assenza di David Salvucci , è Elisabetta Mazza, giudice-donna che, a questo punto, è quella che ha la più alta anzianità di servizio tra tutti i magistrati presenti. Nella lettera l’avvocato Spampinato sostanzialmente chiede il dottor David Salvucci prima di trasferirsi definitivamente a Caltanissetta, dovrebbe aspettare la sua sostituzione, perché una sua partenza immediata comporterebbe disagi notevoli per tutto il tribunale in quanto si proporrebbero gravi problemi legati alla composizione del collegio penale, ai giudizi monocratici penali, alle udienze di fronte a Gip e Gup, ai giudizi di separazione e divorzio, senza contare che David Salvucci svolgeva pure mansioni di giudice istruttore dei procedimenti civili. “Ci siamo attivati per evitare che il trasferimento avvenga subito perché in questo momento non possiamo permetterci che un altro giudice vada via – ha dichiarato Spampinato – Non c’è stata ancora la nomina del nuovo presidente e i posti per due nuovi giudici, recentemente deliberati dal Csm, non sono ancora stati coperti”. Gli avvocati, qualora questa richiesta non fosse esaudita, minaccerebbero una nuova astensione dalle udienze, provocando una completa paralisi nell’attività del tribunale ennese. “Tutto questo – scrive nella sua lettera l’avvocato Spampinato – potrebbe determinare che la classe forense si astenga dalle udienze, secondo il codice di autoregolamentazione con la conseguenza di un mancato funzionamento del tribunale, con gravi conseguenze per la collettività”.