Piazza Armerina. Mario Di Giorgio, una voce fuori dal coro, protesta per la gestione del Palio

Piazza Armerina. In mezzo a tanta festa, nell’ambito del Ferragosto armerino, ecco spuntare anche qualcuno che coraggiosamente esce fuori dal coro, e non condividendo le scelte operate per quanto riguarda l’organizzazione del Palio dei Normanni rilascia delle dichiarazioni sul perché della sua protesta.
Si tratta del giovane Mario Di Giorgio, ecco che cosa ci ha detto: “Sono uno dei tanti delusi per come viene preparato il Palio dei Normanni. Da 15 anni faccio parte con tanto entusiasmo della manifestazione del Palio, e di anno in anno degenera sempre di più”.
Il giovane Di Giorgio spiega il suo punto di vista: “Ogni anno la politica è padrona di questa organizzazione: raccomandazioni, commissioni con politici, oppure altri, in sostituzione dei politici, a fare da padri e padroni del palio” .
Mario si rivolge al sindaco Nigrelli: “Dico al sindaco, ma come è possibile fare degenerare questa festa che rappresenta il momento più forte per la nostra città? Selezioni di plotoni costituiti da bambini, rappresentazioni di notabili con difficoltà ad essere selezionati per pochi centimetri, (dove vogliono loro) non sono sufficienti per essere scelti”.
Ed ancora : “Discordie tra organizzatori, perché tutti vogliono essere il giudice dell’altro. I comitati dei quartieri, poveri di contenuti organizzativi, tranne qualcuno, per non parlare del comportamento tenuto dai figuranti durante la manifestazione: chi beve, chi porta gli occhiali, chi fuma di nascosto, chi saluta per farsi notare”.
“Non è, e non sarà più, il palio organizzato da persone come Urzì e Vullo, -prosegue Di Giorgio-uomini responsabili, ma soprattutto pieni di cultura e dignità personale. Oggi non saprei distinguere e definire i responsabili perché non sò quali sono i loro compiti. Uno chiede qualcosa inerente al Palio ti dicono di rivolgerti a tizio e caio oppure a quell’ assessore, piuttosto che all’altro, insomma, il Palio è nelle mani di nessuno, si fa questa manifestazione tanto per farla, oppure per consegnare quei “quattro soldi”. Sarebbe meglio sospendere per qualche anno il Palio e trovare gente capace di seria organizzazione senza influenze politiche”.
Di Giorgio lancia una proposta: “Si potrebbe fare gemellaggio con le città che hanno una tradizione più lunga nell’organizzare vedi per esempio Siena, Asti e altri, con la partecipazione di personaggi senza scopo di lucro, così si valorizzerebbe la responsabilità di chi partecipa alla manifestazione.
Si potrebbe premiare il migliore plotone, la coppia di notabili più seri, la figurazione del personaggio, così come già avviene con la premiazione del miglior cavaliere. In questo modo si potrebbe eliminare quella arroganza di alcuni cavalieri che fino ad oggi si sono avvicendati: prima i nonni, poi i padri e poi i figli e per ultimi i nipoti. Insomma non c’è spazio”.
Di Giorgio conclude: ”Pertanto ecco il mio invito ai responsabili: eliminate tutto il marciume esistente e rinnovate questo palio, con quella bellezza storica che gli appartiene. Invitate associazioni riconosciute in campo regionale e nazionale che di spettacolo e turismo sono competenti per quanto concerne l’organizzazione”.

Marta Furnari