Enna. Processo d’appello a Turi Seminara a Caltanissetta

Enna. Il processo d’appello a Salvatore Seminara agricoltore di Mirabella Imbaccari, condannato in primo grado a 10 anni e 6 mesi per associazione mafiosa, inizierà al tribunale di Caltanissetta il prossimo 27 settembre. Turi Seminara,64 anni, viene considerato dagli investigatori il capo della famiglia di Cosa Nostra di Enna, su preciso mandato di Francesco la Rocca, numero uno della mafia di Caltagirone, collegata a sua volta con la mafia catanese. Il suo difensore, l’avvocato Franco Azzolina, ha presentato appello, chiedendo l’assoluzione del suo assistito.
Salvatore Seminara fu arrestato, nel luglio del 2009, nel corso un’operazione antimafia della squadra mobile e del reparto operativo dei carabinieri. L’agricoltore di Mirabella Imbaccari era stato arrestato per le dichiarazioni del pentito Umberto Di Fazio, ma anche sulla base di intercettazioni compiute dalla polizia e dai carabinieri, scegliendo di farsi processare col giudizio abbreviato. Le due operazioni antimafia “Old Men” e la “Number One”, indicavano Turi Seminara come il “vecchio numero uno”, nel senso che era quello che aveva il carisma di capo e veniva indicato dagli altri rappresentanti della famiglia come il numero uno. Il tribunale di Enna conferirà anche a settembre mandato a un esperto che dovrà effettuare una perizia contabile, in modo da avere contezza dell’entità e del valore dei beni sequestrati a Seminara e se davvero il suo può essere considerato un impero economico valutabile intorno ai 10 milioni di euro, tra aziende agricole, allevamenti e altre proprietà. Il tribunale collegiale, presieduto dal dottor David Salvucci, ha accolto la richiesta del pm Roberto Condorelli della Dda, a cui si è associato anche il difensore, ha nominato l’esperto Mario Lo Bosco di Catania. L’esatta formulazione dei quesiti sarà comunicata solo il prossimo 21 settembre, giorno in cui riprenderà l’udienza. Il perito sarà in tribunale per prestare giuramento e , quindi, ricevere l’incarico da parte dei giudici ennesi. Intanto l’avvocato Azzolina ha contestato la richiesta di confisca avanzata dalla Dda, producendo una perizia, effettuata da un consulente di parte, Enzo Rasà di Mirabella Imbaccari, definendo “lacunose e erronee” le conclusioni sia della Dia che dei carabinieri, perché non avrebbero tenuto in considerazione varie voci di reddito di Seminara e dei suoi familiari. Sostanzialmente si tratta di società, allevamenti di buoi e cavalli, appartamenti e fabbricati tra Piazza Armerina e Mirabella Imbaccari e l’avvocato Azzolina, sostiene che l’agricoltore è nelle condizioni di chiarire la sua posizione e la provenienza, perfettamente legale e lecita, di tutti i suoi beni.