V – ENNA: UNA CITY FREE

Egregio Signor Sindaco, non pensa Lei che il Comune di Lecco stia esagerando nel dovere applicare una severa multa di migliaia di euro al ministro Brambilla? In fondo cosa ha fatto di male…….Ha lanciato un disperato appello per ritrovare l’adorata cagnolina “Cartier” ed ha affisso abusivamente centinaia di volantini su ogni palo della segnaletica e dell’illuminazione per molti km. con la promessa di una lauta ricompensa.
Il vecchio brontolone mi dice che fa bene il comune di Lecco ad applicare un pesante multa, sia perché un ministro dell’ambiente certe cose non le può fare, sia perché ha commesso una grave infrazione per avere affisso in luogo pubblico, aperto al pubblico, su supporti pubblici e senza pagare alcuna tassa migliaia di volantini.
Io penso, invece, che se il ministro avesse fatto la stessa cosa a Enna certamente non avrebbe subito alcuna penalità perché Enna è una città libera (City free) che consente a chiunque ne abbia voglia e desidero di affiggere volantini e manifesti in qualsiasi parte della città senza alcun problema.
Ma le sembra giusto, incalza il vecchio brontolone, che si debba abusare non soltanto di luoghi pubblici del Comune, ma anche dei muri (a volte appena intonacati) di proprietà privata? E poi, considerato che i comuni adesso saranno costretti a limitare le spese, il ricavato della tassazione delle affissioni non potrebbe essere utilizzato per servizi di carattere sociale?
A mio avviso veramente il vecchio brontolone vorrebbe limitare la libertà di informazione e quel che è peggio la vorrebbe sottoporre a tassazione. E il ricavato di 50 o 100 mila euro di tasse e multe potrebbe mai compensare la grave limitazione alla libertà di informazione?
Io penso che, anzi, bisognerebbe agevolare, questa libera iniziativa perché i cittadini devono essere posti nella condizione di conoscere in tempo utile il prezzo della vendita delle patate o della musica di Turuvattinni, o delle gambe di Lulù del tabarin.
Non dia retta, Signor Sindaco, alle elucubrazioni ottuagenarie e lasci che il popolo si diletti e possa accrescere la conoscenza di fatti e problemi attraverso le affissioni.
Cordialmente.


Vittorio Cavallotti



Sappiano gli avvenire che da questa casa il 18 maggio 1895 FELICE CAVALLOTTI censore imperterrito di prepotenti parlando al popolo fremente di vita nuova e ammonendo con terribile esempio gli oppressori evocava EUNO lo schiavo Siro che in nome dell’umana eguaglianza a capo d’innumeri schiavi ribelli fiaccò mirabilmente più volte la prepotenza di Roma insegnando ai legislatori del Mondo gli schiavi non essere cose ma Uomini