Sudano fa parte del gruppo di spacciatori operanti ad Aidone, dei quali Daniele Raimondi e Salvatore Berretta furono già tratti in arresto nel mese di dicembre 2010 poiché colti nella flagranza di trasporto e detenzione a fini di spaccio di 260 gr. di sostanza stupefacente del tipo marijuana, unitamente a Michael Di Bartolo, che nell’occasione si unì ai due.
Il gruppo composto dal Sudano, dal Raimondi e dal Berretta era già monitorato da qualche tempo, tanto che, raccolti importanti elementi a carico degli stessi, furono sottoposti a servizi di pedinamento ed intercettazione da parte della Squadra Mobile di Enna, dai quali emergeva come fossero particolarmente attivi nello smercio di marijuana ai giovani non solo aidonesi, ma anche provenienti dai centri limitrofi, quali quello di Piazza Armerina.
I tre avevano ormai organizzato una fitta rete di spaccio, nella quale il Sudano, il Raimondi ed il Berretta erano figure fungibili tra loro, che si scambiavano i clienti a seconda delle necessità organizzative, indirizzandoli presso uno piuttosto che un altro dei fornitori, a seconda delle diverse esigenze logistiche del momento.
Attenti nelle comunicazioni telefoniche, i clienti contattavano gli spacciatori telefonicamente, fissando appuntamenti in posti prestabiliti, presentandosi o con il nome di battesimo o con l’indicazione di determinati particolari come l’auto in possesso o il luogo di provenienza.
Spesso veniva utilizzata per i contatti una cabina telefonica in Aidone dalla quale gli indagati venivano chiamati dagli acquirenti di droga.
Il Sudano era rimasto libero dai primi arresti, poiché non si era unito al gruppo che nella serata del 25 novembre 2010 aveva effettuato la spedizione finalizzata all’acquisto dello stupefacente da spacciare successivamente. Tale quantità, come emergeva dalle intercettazioni telefoniche, doveva essere smerciata il più rapidamente ed al prezzo più alto possibile poiché il Raimondi con il ricavato doveva intraprendere una vacanza.
Il gruppo prestava inoltre particolare cura nell’occultare la droga, già pronta e suddivisa in dosi, in zone isolate, prevalentemente boschive, spesso interrate all’interno di vasi o presso siepi.
L’arrestato, dopo gli adempimenti di rito, è stato ristretto presso il carcere di Enna a disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica dott. Di Mauro, che, attualmente, coordina le indagini.
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