Aidone. Le ragioni della mozione spiegata dai partiti Pdl, Pd e Udc ai cittadini

Aidone. Nella sede della Pro Loco, è stato consumato il passaggio, da parte dei partiti politici Pdl, Pd e Udc, di spiegare, ai cittadini, le motivazioni che hanno portato alla presentazione della mozione di sfiducia al sindaco. Al tavolo degli interventi si sono seduti, Filippo Curìa, in qualità di dirigente del Pdl, Enzo Lacchiana, in qualità di segretario sezionale del Pd e Gianni Scalmato, nella veste di segretario locale dell’Udc. “La mozione -ha detto Filippo Curìa- non è un atto contro la persona del sindaco ma contro l’amministrazione”. Sul senso che viene data alla mozione, visto che i numeri attuali (appena 8 contro i 12 necessari) non ci sono, Curìa ha detto:”Non ci interessano i numeri ma mettere in luce il ruolo politico che ci contraddistingue. Questa amministrazione ha tradito lo stesso partito di governo, il Pd, che aveva formulato un programma che è stato vanificato dall’amministrazione”. Curìa ha fatto aspre critiche sui due punti, tra i più importanti del programma elettorale del sindaco. “Il turismo – ha specificato Curìa- che doveva essere il volano dell’economia aidonese, attualmente a un punto morto e la zona artigianale, lasciata al degrado e all’abbandono”. Il segretario del Pd, Enzo Lacchiana, parlando della delusione, dell’amarezza dell’esperienza amministrativa del Pd, partito che faceva parte del governo cittadino, ha detto:”Siamo stati ingenui e generosi e ci sentiamo usurpati del progetto politico, ma vogliamo mantenere il nostro profilo pensando al futuro”.”La mozione-ha aggiunto- avrà un suo momento principe, in cui i legittimi interlocutori (i consiglieri ndc) andranno ad un dibattito di qualità e niente sarà scontato”. Altro cruccio del Pd, sempre per bocca di Lacchiana, è il rifiuto dato dall’amministrazione ad una giunta istituzionale. Lacchiana ha fatto poi riferimento al dialogo col Pdl “partito – ha detto-che ha avuto fiducia nel Pd ed è per questo che il dialogo dovrà continuare”. Il segretario dell’Udc Gianni Scalmato ha sottolineato, dal canto suo, come la mozione non è un atto dell’ultima ora ma maturato nel tempo. “Avevamo creduto in questo progetto-ha sottolineato Scalmato- e avevamo creato, all’inizio, anche un comitato con la funzione di dare suggerimenti all’amministrazione ma il sindaco, dopo la seconda riunione, ha fatto sapere di non volerne più sapere”. “Un atto – ha ribadito Scalmato parlando della mozione-che non sarà votato da tutti ma servirà per confrontarci nei luoghi preposti. Un modo per far capire a questo sindaco che ha sbagliato e sperare che, d’ora in poi, l’amministrazione faccia qualcosa per riprendere il dialogo”. “Non è un caso se tre partiti politici, che notoriamente non si amano (Pd,Pdl, Pd e Udc ndc) – ha concluso Scalmato- sono seduti ad un tavolo per discutere”.

Angela Rita Palermo


Nella foto, da sinistra: Scalmato (Udc), Lacchiana (Pd) e Curìa (Pdl)