Agira. Vandali e degrado in piazza al ‘u passiaturi’

Agira. I commercianti e i residenti di piazza Francesco Crispi insorgono contro i vandali che nelle ore serali e notturne trasformano la soprastante piazza Garibaldi in vespasiano a cielo aperto e lasciano a terra bottiglie di birra che spesso poi cadono sulle auto o nei pressi di abitazioni e negozi. Infatti la striscia di piazza Garibaldi che in gergo agirino viene chiamata “u passiaturi”, collegata a piazza Crispi da una scala, è da tempo scenario di riunioni notturne di giovani che vi si ritrovano per consumare alcolici, lanciano urla e schiamazzi e spesso fanno i loro bisogni all’aperto nonostante a pochi passi ci sia un bagno pubblico. Il tutto in un contesto di scarso controllo visto che l’angolo dove si consuma questo scempio sfugge all’occhio della telecamera piazzata accanto alla chiesa di Sant’Antonio di Padova.
“I ragazzi bevono come spugne e chissà cos’altro fanno –denuncia il cartolaio Antonino Catania- e l’indomani noi dobbiamo raccogliere i cocci di bottiglie rotte che i passanti fortuitamente fanno cadere qua sotto, in alcuni casi sono state colpite anche delle vetture in sosta. Da tempo –continua il negoziante- chiedo all’amministrazione comunale di installare una rete di protezione ma dicono di non avere soldi». Naturalmente Catania, che parla a nome dei suoi colleghi e vicini chiede anche più vigilanza:«capisco benissimo che i vigili urbani non sono in servizio in determinate ore –afferma- ma potrebbero piazzare una telecamera sul muro del comune accanto alla ragioneria per inquadrare quella zona e scoraggiare i vandali”. A rispondere è il comandante dei vigili urbani Loris Giannuzzo che afferma: “tempo fa abbiamo partecipato ad un bando europero per la videosorveglianza ma il nostro progetto non è stato ammesso a finanziamento. Con quelle somme –continua- avremmo coperto tutti i punti strategici, invece ora avendo nel capitolo 15mila euro possiamo installare solo 4 telecamere professionali in punti del paese dove potremo monitorare spazi più ampi, non è possibile controllare quell’angolo”.

Luca Capuano

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