Enna. Nel pieno caos l’inizio dell’anno scolastico

Enna – E’ iniziato il nuovo anno scolastico e in molte scuole della provincia c’erano gli studenti e non i professori. Infatti a causa dell’enorme ritardo accumulato per l’espletamento delle operazioni relative alla formazione delle classi e all’assegnazione dei docenti, a tutt’oggi, nelle scuole medie e nelle scuole superiori mancano i professori e gli studenti sono costretti a bivaccare a scuola in attesa di poter fare lezione.
Se tutto va bene – fa sapere il responsabile provinciale dell’Istruzione del Partito Democratico, Vittorio Di Gangi – si potrà avere una situazione più accettabile a metà della prossima settimana: infatti per lunedì prossimo sono previste le prime convocazioni per il conferimento dei incarichi a tempo determinato.
Insostenibile l’assenza dei docenti di sostegno per gli alunni diversabili. I genitori, sono costretti, per l’assoluta impossibilità da parte delle scuole di garantire la sorveglianza, a tenersi i figli a casa.
I ritardi accumulati dal Ministero prima e dall’Ufficio scolastico regionale hanno costretto dal 15 agosto in poi l’ufficio scolastico provinciale a un duro tour de force con l’inevitabile conseguenza di operazioni di assegnazione dei docenti rifatte due e tre volte con una forte esasperazione del personale interessato che un giorno magari si trova a prestare servizio a Troina, il giorno dopo si trova assegnato a Barrafranca e il giorno dopo ancora si trova a Villarosa. Girandola di maestri e professori che ha determinato un inizio di lezioni all’insegna della confusione. Tutto ciò non fa altro che ripercuotersi sugli studenti, costretti già ad orari ridotti e per chissà quanto tempo, e sul personale precario (circa 800 unità) che inizieranno a lavorare con un mese di ritardo, con grave danno economico sia in termini di retribuzione che, a fine rapporto di lavoro, di liquidazione.
Ieri, poi, tantissimi studenti hanno dovuto fare i conti con i problemi di sempre. Classi pollaio in cui si dovranno prevedere magari banchi a castello per potervi fare entrare tutti gli alunni. È il caso ad esempio della paradossale situazione in cui si viene a trovare il Liceo Classico “N. Colajanni” di Enna, in cui, con 54 alunni, sono state autorizzate n. 2 classi prime che dovrebbero entrare come sardine in classi che, come certificato dalla Provincia regionale e dall’Azienda Sanitaria Provinciale, possono accoglie non più di 15-18 alunni ciascuna. Locali angusti, non adeguati alle norme di sicurezza, con scarsa manutenzione ordinaria (scialbatura e ripristino intonaci): sono questi i problemi con cui si troveranno a convivere tutti dai genitori, agli studenti, agli operatori scolastici. Quest’anno però, in alcune scuole superiori si assisterà tra gli studenti, almeno fino a quando l’amministrazione più volte sollecitata non provvederà, ad un nuovo gioco: il gioco dei quattro cantoni, in cui uno studente per conquistare una sedia dovrà sperare nell’allontanamento o nell’assenza di un suo compagna in quanto le sedie sono in numero inferiore rispetto ai partecipanti.
“Comunque sia sono sicuro che la buona volontà degli studenti e delle famiglie così come lo spirito di sacrificio e di adattamento del personale scolastico faranno in modo che i nostri giovani possano avere garantita un’offerta formativa al passo coi tempi. Ma quanta fatica e pazienza ci vuole” fa presente il responsabile provinciale dell’Istruzione del Partito Democratico, Vittorio Di Gangi.