Calascibetta. Arriva “telefonata” Siae e arciprete annulla concerto sacro dei ragazzi dell’oratorio

Calascibetta. Tutto era pronto, giovedì sera, all’interno della chiesa del Carmelo, dove i venti giovani musicisti dell’oratorio “San Pietro” dovevano tenere un concerto, la cui finalità era di tipo culturale e sociale. Tramite la musica, arte nobile, si voleva infatti augurare un buon anno scolastico agli studenti. Tutto era in ordine, dicevamo, con la chiesa gremita di familiari e amici dei musicisti. C’era anche il vescovo Antonino Migliore che svolge la sua attività pastorale in Brasile. Insomma, i presenti, dopo la messa, non aspettavano altro che assistere alla manifestazione musicale (brani di carattere religioso), quando, come un fulmine a ciel sereno, ecco arrivare la telefonata della Siae. “Senza autorizzazione e senza pagare la Siae, il concerto non si può fare”, sono state le parole di Enrico Dongarrà. Dall’altra parte della cornetta, l’arciprete Giuseppe D’Anna, che stava per iniziare a celebrare la messa, è rimasto impietrito. Per evitare, la sera stessa, ogni tipo di scontro tra Chiesa e Siae, il prelato ha deciso di non far fare il concerto, ma le polemiche sono subito divampate. “Cercherò di sapere meglio perché occorre pagare la Siae per l’esecuzione di brani religiosi”, sono state le prime parole dell’arciprete D’Anna. Il prelato ha poi aggiunto: “Correttezza vuole che non si può telefonare alle 18,20, un’ora prima del concerto, oltretutto stavo per iniziare a celebrare la messa. Le controversie non si risolvono all’ultimo momento”. A criticare la scelta della Siae sono stati in molti. “Due mesi di prove, tanti sacrifici, per poi veder svanire tutto a seguito di una telefonata arrivata chissà come mai all’ultimo momento”, è stato il commento di alcuni genitori. I ragazzi dell’oratorio non hanno voluto rilasciare nessun commento. Erano sgomenti, ma c’è stato chi, preso dalla rabbia, ha detto a voce alta: ”E’ stata una telefonata subdola fatta alla Siae, da qualche xibetano, per il solo piacere di fare uno sgarbo. Tutto questo è vergognoso, non si bocciano le attività culturali”. Ma cosa è potuto accadere. Si mormora insistentemente in paese che la questione sarebbe scaturita a seguito della rivalità scoppiata tra i musicisti dell’oratorio e qualcuno appartenente all’associazione bandistica “Giunta”. Tutto vero? “Nessun mio collega avrebbe fatto una telefonata infamante“, sono state le parole di un componente della banda Giunta. Intanto il responsabile provinciale della Siae, Enrico Dongarrà, ascoltato telefonicamente ieri mattina, ha detto: “Non conosco le questione che ci sono a Calascibetta, non ho ricevuto nessuna telefonata, dico solo che ho informato il prete poiché il dovere della Siae è quello di controllare. Io, ho fatto solo il mio lavoro”. Ci si chiede. Occorre pagare la Siae anche quando i musicisti propongono brani religiosi? “Quel che rammarica – ha concluso don Pino D’Anna- è che si cerca di togliere i ragazzi dalla strada, facendo dei progetti educativi, e poi accadono questi episodi che lasciano solamente l’amaro in bocca”. Quel che è accaduto giovedì sera non dovrà demoralizzare i musicisti dell’oratorio, ragazzi impegnati a portare avanti iniziative culturali.

Francesco Librizzi