Agira, conclusa la missione giovani della Diocesi

Agira. “Nel suo nome c’è anche il tuo”. Con questo slogan la missione giovani della diocesi di Nicosia è approdata ad Agira per portare il messaggio di Gesù alle nuove generazioni, che sono sempre più lontane dalla spiritualità. Si trattava della terzultima tappa di un percorso che ha portato oltre sessanta giovani missionari in giro per le varie cittadine della diocesi e che si concluderà con le tappe di Cerami e Nicosia nelle prossime due settimane. I missionari sono stati accolti da diverse famiglie del paese e poco dopo il loro arrivo all’Abbazia si sono attivati per organizzare lo spettacolo musicale di piazza Garibaldi, un insieme di mimo, recitazione, e balli che hanno coinvolto, commosso ma anche divertito il numeroso pubblico presente. I giovani hanno dimostrato grande spirito religioso, passione e attaccamento a questa iniziativa, tutti erano visibilmente carichi e vogliosi di divulgare il messaggio di Cristo e lasciare ad Agira dei semi con la speranza che un giorno si possano raccogliere tanti frutti. In quest’ottica si sono inserite anche le iniziative di sabato. In mattinata i missionari hanno fatto visita alla scuola media e al liceo delle scienze umane per invitare i giovani all’evento serale, l’adorazione eucaristica presso la chiesa di sant’Antonio di padova ma sono anche andati casa per casa per coinvolgere anche i meno giovani e dare un messaggio di conforto ai più anziani, pregando e cantando con loro.
Nel pomeriggio i missionari sono stati invece coinvolti in un momento di formazione con il frate francescano Vittorio Avveduto, un vero vulcano di cultura religiosa e simpatia capace di analizzare mirabilmente il passo del vangelo di Gesù che incontra la samaritana ma pure di mostrare ai giovani una chiesa che non dà solo regole ma anche gioia e divertimento. In serata tantissimi ragazzi e adulti del paese anche solo per un momento hanno assaporato la magica atmosfera dell’adorazione del corpo di Cristo ma la missione si è conclusa domenica mattina con la solenne celebrazione presieduta dal vescovo Salvatore Muratore.

Luca Capuano