Enna. Espulsa la prostituta rumena che operava allo svincolo di Mulinello

Enna. Com’era prevedibile , a seguito delle indagini condotte dalla squadra mobile, diretta da Giovanni Cuciti, il tribunale ha espulso dall’Italia una delle due prostitute rumene, quella di 32 anni, che avevano scelto lo svincolo di Mulinello dell’autostrada per la loro attività. Una richiesta ben precisa era stata presentata dalla Questura e dalla Prefettura, ed il presidente del tribunale facente funzione, David Salvucci ha emesso un decreto straordinario di espulsione fra comunitari, un provvedimento previsto dalle leggi in caso di “pericolo per la sicurezza pubblica”, per “aver commesso atti contrari ai diritti fondamentali della persona”. La giovane dovrà essere accompagnata alla frontiera da agenti della Questura di Enna. Però è stata espulsa solo una delle due prostitute, perché il presidente del tribunale David Salvucci ha respinto un’analoga richiesta presentata anche per l’altra rumena , 21 anni. Le due rumene in aula, all’udienza di ieri, sono state difese dall’avvocato Sinuhe Curcuraci. Una differenza sostanziale per le due rumene, ma la non applicazione del provvedimento di espulsione, sarebbe dovuta al fatto che la meno giovane delle due ha in corso un processo, di fronte al tribunale di Bologna, per sfruttamento della prostituzione, mentre la ventunenne non ha precedenti penali né processi per reati così gravi. Nel mese di giugno una delle prostitute fu denunciata dalla squadra Mobile, perché trovata seminuda mentre aveva un rapporto sessuale con un anziano di Barrafranca, fuori dalla macchina e in bella vista a chi passava dallo svincolo. Ieri l’avvocato Curcuraci ha annunciato che farà ricorso per Cassazione contro il provvedimento di espulsione, per consentire alla trentaduenne di difendersi di fronte al tribunale di Bologna. “Se viene espulsa, come farà a difendersi in tribunale? ha chiesto l’avvocato Curcuraci. Ai sensi della legge Merlin, non commette reato chi si prostituisce, ma solo chi commette i reati di favoreggiamento o sfruttamento della prostituzione. L’attività delle due rumene aveva provocato reazioni ed il Questore in persona aveva predisposto dei servizi specifici perché il fenomeno non si ripetesse, tra l’altro le due prostitute hanno raccontato una vicenda personale difficile; sono state vendute da connazionali, si sono riscattate pagando fiori di quattrini, ed ora erano libere e stavano cercando di accumulare soldi per ritornare in patria.