È il destino di Aidone: la rassegnazione che è seguita tutte le volte che, dopo avere votato entusiasticamente un sindaco, ha dovuto andare a vedere il bluff (da quando esiste l’elezione diretta il paese non ha fatto altro che constatare che il nuovo era peggio del vecchio e che il fondo, che sembrava raggiunto prima, si rivelava sempre più profondo!) …..
Ai cittadini, spettatori rassegnati e disincantati, non resta che augurarsi che, una volta chiuso questo penoso capitolo, tutti gli attori in scena cerchino di fare la propria parte nel modo più efficace e proficuo possibile, per tirare fuori dallo stallo la situazione aidonese, senza continuare a concedersi alibi e giustificazioni. Quello che possono constatare è, per fare qualche esempio, che i numeri ci dicono di un aumento di presenze turistiche moltiplicato per otto se non per 10, rispetto all’anno scorso, ma il paese quasi non se n’è accorto; i turisti corrono, letteralmente, dal Museo a Morgantina, o viceversa, senza fermarsi, in mezza giornata, con tempi contingentati dal pranzo consumato fuori, anche perché i posti nei ristoranti aidonesi non sono sufficienti quando nel fine settimana si riversano in Aidone diverse centinaia di turisti; dalla stampa si continua a rimarcare l’inadeguatezza della rete stradale dimenticando di dire che sono le stesse strade che portano a Piazza Armerina, e se sono inadeguate per Aidone lo sono anche per P.A., ma ciò non toglie che fino a qualche mese prima del rientro della Venere, e poi ancora il giorno dell’inaugurazione, le strade sembravano un’emergenza ineludibile da affrontare immediatamente, ma la situazione ad oggi è immutata…. E così via, il cahier de doléances è lungo e molte cose sono state ripetute fino alla nausea, questa iniezione di “fiducia” che ha esaltato l’amministrazione sia lo stimolo per il cambiamento piuttosto che una medicina pietosa per sopravvivere alla meno peggio.
Franca Ciantia