Ministero Giustizia dichiara sede disagiata Tribunale Enna

Il tribunale di Enna è stato dichiarato dal ministero di Giustizia “sede disagiata” ed ha bandito un concorso interno per destinare ad Enna due nuovi magistrati, per cui entro il mese di ottobre dovrebbero arrivare due nuovi giudici per cercare di colmare in parte i vuoti di organico che il tribunale ennese lamenta da anni e nel contempo evitare che si verifichi un blocco dei processi sia in campo civile che penale. Il numero di giudici passerebbero da sei ad otto, ai quali aggiungere il nuovo presidente. Allo stato attuale David Salvucci è il presidente facente funzioni, ma ufficialmente è stato già trasferito a Caltanissetta. Gli avvocati hanno chiesto al presidente della Corte d’appello Salvatore Cardinale, che è stato Procuratore ad Enna, di farlo restare sino alla nomina del nuovo presidente. Gli altri giudici in servizio sono Elisabetta Mazza, Luisa Maria Bruno, Andrea Romito, Calogero Commandatore e Massimiliano De Simone, a questi entro metà ottobre si aggiungerà il nuovo giudice del lavoro Daniela Francesca Balsamo e altri due magistrati, secondo quanto previsto dalle disposizioni ministeriali, visto che è stata attivata la procedura “speciale di interpello”.
“Per ora è presto per dire se e quanti nuovi giudici saranno destinati a Enna – dichiara il presidente dell’ordine degli avvocati, Giuseppe Spampinato – si sa solo che il tribunale ennese è stato dichiarato sede disagiata ed è un dato molto importante”. Giuseppe Spampinato evidenzia che tra luglio e agosto il consiglio forense ennese aveva lavorato per evitare “la paventata paralisi del tribunale di Enna”, “promuovendo anche ulteriori iniziative finalizzate alla rapida applicazione extradistrettuale di altri magistrati e alla dichiarazione di sede disagiata”.
“Il ricorso a questi strumenti straordinari – continua l’avvocato Spampinato – si spera possa consentire di coprire le vacanze di organico dei magistrati, in attesa della nomina da parte del Consiglio Superiore della Magistratura del presidente e della destinazione ordinaria dei due nuovi magistrati vincitori di concorso”. Nel corso di un’assemblea degli avvocati si è parlato “delle refluenze sulla giustizia della recente manovra finanziaria del Governo e sull’aggravamento dei costi di accesso, della riforma della geografia giudiziaria, con rischio di soppressione dei tribunali”. “Noi ci siamo battuti – conclude Spampinato – per il mantenimento del tribunale di Nicosia, a sostegno del quale sono in programma iniziative comuni con l’avvocatura associata e gli altri Ordini”. Per quanto riguarda nuovo presidente del tribunale sono in lizza i consiglieri di Corte d’appello di Catania Tommaso Francola e Salvatore Costa; il presidente del tribunale di Sorveglianza di Trieste Nunzio Sarpietro; e il funzionario del ministero della Giustizia Bruno Brattoli.