Il seminario è stato organizzato dagli insegnanti di lingua Inglese del Liceo: “Le traduzioni -hanno detto gli organizzatori- devono trasmetterci emozioni, non essere fredde trasposizioni senza anima. Forse non sempre si possono cogliere le peculiarità di una lingua piuttosto che di un’altra, forse non è possibile apprezzare l’originale al cento per cento, ma grazie alla traduzione poetica abbiamo potuto leggere qualcosa che ci ha arricchito e ha gratificato il nostro spirito”.
Molteplici sono stati gli interventi del preside Pippo Russo, particolarmente sensibile alle tematiche culturali e didattiche, nei quali ha sottolineato l’importanza degli approcci metodologici nell’insegnamento e nell’apprendimento della letteratura in genere, e di quelle straniere in particolare ma anche della filosofia e di tutti i saperi , che non deve essere di tipo manualistico, volto a delineare aspetti generici, ma che deve partire dall’approccio diretto dei testi, deve stimolare l’interesse alla lettura e alla capacità critica dello studente e la sua sensibilità , anche poetica, che si traduce in cultura e creatività.
“Tradurre poesia -ha detto ai ragazzi Halliday- vuol dire trasportare la parola poetica da una lingua all’altra; trasformarla e darle una differente forma fisica, senza alterarne la forma spirituale. L’esercizio del tradurre poesia è, alla fine, un esercizio di poesia”. Il professor Halliday ha concluso il suo intervento invitando gli studenti a partecipare al “VI concorso poetico W.Sharp”, organizzato dall’Università di Lingue e Letterature Straniere di Catania in collaborazione con la proloco Maniace, rappresentata dal presidente Sanfilippo, la cui premiazione si svolgerà il 10 dicembre proprio nel Castello di Nelson a Maniace, al concorso partecipano scuole italiane ed europee, il liceo classico-scientifico armerino vi ha partecipato più volte guadagnando targhe di riconoscimento per l’ottimo lavoro svolto.
Marta Furnari