Silvano Privitera
I consiglieri comunali Francesco Cantale e Davide Saraniti hanno inviato in redazione la seguente precisazione:
“Sotto il profilo procedurale, il circolo del partito democratico di Troina non ha competenza alcuna in ordine a provvedimenti sanzionatori di espulsione presi nei confronti dei consiglieri Saraniti e Cantale, dimostrando di disconoscere in maniera assoluta, le regole statutarie e regolamentari del partito.
Senza entrare nel merito, e per non tediare chi legge in tecnicismi, si rileva che ai sensi degli art. 3-7-8-9 del regolamento della Commissione di Garanzia del partito democratico, approvato dalla direzione nazionale all’unanimità il 23.09.2010, il provvedimento di espulsione del circolo di Troina è illegittimo, privo di effetti alcuni, contro quanto previsto dalla statuto del partito democratico, poiché tale potere è demandato esclusivamente alle commissioni di garanzia, con l’attuazione di una procedura (!!!!!!) che garantisca le parti.
Tale annunciato provvedimento, pertanto, costituisce un vero e proprio strafalcione politico, atto di impulsività irrazionale, volto a mero spirito di protagonismo.
Sicchè, mentre la segreteria del partito democratico di Troina ha incentrato ogni azione politica sul rispetto delle regole, alimentando la politica della carta bollata,
Nel merito, il provvedimento di espulsione si palesa quanto mai privo di presupposti, tenuto conto che alcuna violazione dei doveri statutari può essere agli stessi addebitata, atteso che, peraltro, i consiglieri Cantale e Saraniti, hanno votato il Dott. Felici, anziché il Dott. Leanza, persona, la prima, comunque, espressione del Partito Democratico, nonché la Dott.sa Pagana, altra persona espressione del centro sinistra, in particolar modo del Partito Socialista.
Se tradire, pertanto, significa aver votato un altro esponente del Partito Democratico stesso, allora questo significa che il circolo di Troina ignora l’esistenza di uno statuto ed i suoi principi fondamentali.
In ordine alle motivazioni della presunta espulsione, peraltro su contenuti non politici ma di mera poltrona, si evidenzia che il comportamento tenuto in Consiglio Comunale da parte dei consiglieri Saraniti e Cantale, lungi dal rappresentare un tradimento al partito, è stato dettato esclusivamente da un inesistente tasso di democrazia all’interno del partito democratico di Troina, poiché non è stata effettuata alcuna consultazione del partito in merito alla scelta dei revisori dei conti da eleggere.
Infatti, ancora una volta, dette decisioni sono state precostituite in esclusive cabine di regia, dove la base del partito, ivi compresi alcuni consiglieri che avrebbero dovuto votare, sono rimasti fuori da qualsivoglia processo decisionale.
Ciò con grave inadempienza della segreteria del partito democratico di Troina, la quale non curante minimamente dei valori espressi nei principi fondativi del partito (Statuto Fondativo art.1, n. 6 “ Il partito democratico riconosce e rispetta il pluralismo delle opzioni culturali e delle posizioni politiche al suo interno come parte essenziale della sua vita democratica interna”), ancora una volta ha inteso adottare un comportamento di prevaricazione imponendo scelte calate dall’alto, non condivise, in spregio ai principi democratici cui si fonda ed ispira il partito.
L’assenza dei principi democratici all’interno del partito è stata altresì acclarata dalle modalità di espulsione dei consiglieri Saraniti e Cantale, ai quali non è stata neanche data la possibilità di difendersi e parlare ai militanti, in un normale contraddittorio, subendo un’autentica imposizione autoritaria, lontana financo dal sistema staliniano.
Tutto ciò si palesa come un pretesto per far fuori due consiglieri che da tempo contestano la linea politica del partito, autoritaria, orientata più sulle persone che sui contenuti ed i bisogni della nostra gente. Ma tutto questo è inciucio per il circolo del PD di Troina, è tradimento!!
Quanto poi l’amara sconfitta del partito democratico alle elezioni del 2008, lungi dal richiamare in causa pretestuose patologiche cause legate al voto disgiunto (che peraltro hanno interessato fisiologicamente vari candidati di entrambi gli schieramenti), si evidenzia che la vera ed unica motivazione della sconfitta, nonostante la validità del candidato espresso, è da addebitarsi alla fallimentare campagna elettorale condotta con arroganza e spregiudicatezza dal segretario del Partito Democratico, a base di veleno e lontana dalle vere tematiche di interesse collettivo.
Ad ogni modo, se qualche esponente del PD non ha ancora ingoiato il rospo del famigerato voto disgiunto (fermo quanto innanzi detto) farà bene a proporre in seno al partito un’analisi del voto laddove potrà verificare che altri esponenti del PD ne sono ancor più direttamente interessati.
A questo punto siamo convinti che niente e nessuno lega gli scriventi al PD troinese ed a quello provinciale, sentendosi, comunque, a pieno titolo “ dei democratici” che rispettano il mandato ricevuto dai propri elettori, e pertanto, lungi dalle provocatorie e diffamanti accuse, i consiglieri Saraniti e Cantale sono e rimangono all’opposizione dell’amministrazione Costantino, ma liberi di operare nell’interesse della collettività, e non nell’interesse di una oligarchia che conduce da tempo una campagna politica fallimentare”.