Miniera di Gessolungo, 49 croci ricordano i minatori rimasti sepolti dalle macerie, 9 carusi senza nome

Nel “cimitero dei carusi” della miniera di Gessolungo, in territorio di Caltanissetta, si è svolta sabato scorso la cerimonia di commemorazione della sciagura mineraria avvenuta nel lontano 1881 in cui, a seguito di uno scoppio di grisù , persero la vita 81 minatori.
Alla cerimonia – presenti il Prefetto, il Sindaco di Caltanissetta e le più alte cariche militari del territorio nisseno – conclusasi con la celebrazione della Santa Messa, ha partecipato anche la dott.ssa Carmela D’Amico di Villarosa che ha consegnato nell’occasione, due sue poesie “La vallata degli eroi” e “Carusu di li tenibri”, incise su targa metallica, che verranno collocate sul muro della memoria, all’ingresso del cimitero.
La dott.ssa D’Amico, funzionario presso la Prefettura di Enna, si è presentata come orgogliosa “figlia di minatore” ed ha declamato i versi delle sue poesie all’inizio della cerimonia, dopo la deposizione delle corone d’alloro e delle solenni note del silenzio suonate da un bersagliere, suscitando fra i presenti grande commozione.
“ Ho visitato- ha detto la dott.ssa D’Amico- il sacrario qualche mese fa, tramite il Sig.Mario Zurli – una persona speciale che ha conosciuto molto da vicino il mondo delle miniere e che ha voluto fortissimamente quel luogo sacro e sono rimasta colpita soprattutto dalla vicenda dei carusi senza nome”.
Infatti, le 49 croci adagiate sulla collinetta di Gessolungo ricordano i minatori rimasti sepolti dalle macerie e ritrovati in quel luogo, morti che comprendevano 9 carusi di cui è rimasto sconosciuto il nome, in quanto nessuno rivendicò la paternità.
“Consiglio – ha sottolineato la dott.ssa D’Amico – tutti di visitare quel luogo sacro, l’unico in questa grande zona mineraria del cuore della Sicilia, un luogo che oltre a ricordare il sacrificio di quei poveretti morti tragicamente, si erge a memoria dei nostri tanti minatori, grandi eroi del lavoro”.

Pietro Lisacchi