Enna. Presentato il calendario storico 2012 dell’Arma dei Carabinieri

Nella mattinata, presso il Comando provinciale di Enna, si è svolta la presentazione del Calendario Storico 2012 dell’Arma dei Carabinieri, le cui tavole, proseguendo il percorso storico iniziato con l’edizione passata, ripercorrono i momenti più significativi per l’Istituzione nei suoi secondi 50 anni di storia.
Il notevole interesse da parte del cittadino verso il Calendario Storico dell’Arma, oggi giunto a una tiratura di 1.350.000 copie, di cui 8.000 in lingue straniere (inglese, francese, spagnolo e tedesco), è indice sia dell’affetto e della vicinanza di cui gode la Benemerita, sia della profondità di significato dei suoi contenuti, che ne fanno un oggetto apprezzato, ambito e presente tanto nelle abitazioni quanto nei luoghi di lavoro, quasi a testimonianza del fatto che “in ogni famiglia c’è un Carabiniere”.
Il Calendario, attraverso il richiamo a intramontabili valori e semplici, eroici gesti quotidiani durante il servizio, raffigura momenti di vita in cui, ancora oggi, ogni Carabiniere si identifica, ovunque esso si trovi ad operare e qualsiasi tipo di servizio espleti.
Nato nel 1928, dopo l’interruzione post-bellica dal 1945 al 1949, la pubblicazione del Calendario, giunta alla sua 79^ edizione, venne ripresa regolarmente nel 1950 e da allora è stata puntuale interprete, con le sue tavole, delle vicende dell’Arma e, attraverso di essa, della storia d’Italia.
Le artistiche tavole dell’edizione 2012 del Calendario Storico, ideate dal Maestro Paolo Di Paolo e realizzate da Luciano Jacus illustrano l’operato del Carabiniere nel servire il prossimo con quotidiana dedizione e incondizionata generosità, evidenziando quel suo modo d’agire che è valso all’Arma il riconoscimento dell’appellativo di “Benemerita” pronunciato per la prima volta il 24 giugno 1864 dall’Assemblea Parlamentare a testimonianza dei servizi resi dai Carabinieri in ogni parte d’Italia per garantire la sicurezza e l’ordinata convivenza civile.
Le immagini e i testi che accompagnano il lettore nel 2012 proseguono il percorso iniziato con la scorsa edizione del calendario raffigurando le molteplici attività attraverso le quali l’Arma è stata, prima, interprete dello spirito risorgimentale e, poi, vigile e affidabile sentinella a tutela della legalità e dei valori fondanti della Nazione. Sono gli anni in cui la Stazione Carabinieri diviene, nelle piccole come nelle grandi municipalità, espressione pulsante della vicinanza dello Stato al cittadino. Sono gli anni in cui il Comandante di Stazione si afferma quale riconosciuta figura di riferimento per le comunità, accanto al sindaco, al parroco e, come si può rilavare dalla iconografia popolare, accanto al farmacista. È in questa relazione con il territorio e con le sue comunità che affonda le radici quella speciale e affettuosa intesa tra i Carabinieri e gli Italiani. Un’intesa che si alimenta, ad un tempo, della generosa dedizione dei militari dell’Arma e del consenso con il quale sono ricambiati dai cittadini.

Calendario Storico dell’Arma 2012
Il filo conduttore che lega il Calendario 2012, illustrato dalle tavole ideate dal Maestro Paolo Di Paolo e realizzate da Luciano Jacus, è costituito dal tema “I secondi 50 anni di storia dell’Arma dei Carabinieri: 1864-1914”.
Dall’attività svolta all’indomani della proclamazione dell’Unità d’Italia sino alla straordinaria dedizione dei Carabinieri nella dolorosa contingenza del terremoto di Messina e Reggio Calabria, il 28 dicembre 1908, che valse alla Bandiera dell’Arma la concessione della Medaglia d’Oro di benemerenza con la seguente motivazione:
“Si segnalò per operosità, coraggio, filantropia e abnegazione
nel portar soccorso alle popolazioni funestate da terremoto del 28 dicembre 1908”.
La copertina riporta in primo piano un Carabiniere che cinge la Bandiera di Guerra dell’Arma, consegnata il 14 marzo 1894, a Roma, da Re Umberto I, e sullo sfondo il Parlamento che, il 24 giugno 1864, a Torino, in una relazione ufficiale indirizzata al Governo, afferma l’interesse della Nazione per l’Arma, definendola “Benemerita”.
Nella prefazione, il Comandante Generale dell’Arma Leonardo Gallitelli presenta il tema centrale che ispira l’opera sottolineando come proprio l’appellativo di Benemerita
“ha sempre impegnato la coscienza di tutti i Carabinieri, orgogliosamente consapevoli del dovere di onorare con il presente una impareggiabile storia di eroismo e di incondizionata dedizione al bene comune”.
E prosegue precisando che, in linea con “l’essenza della missione dei Carabinieri da 198 anni: essere al servizio degli altri …, anche oggi l’Arma, proprio attraverso il tessuto di sicurezza delle sue Stazioni, si propone quale testimone e interprete di quei sentimenti, semplici e schietti, tratteggiati dalle tavole del Calendario e che, pur nell’aggiornata socialità dei tempi moderni, ispirano il vissuto quotidiano delle nostre popolazioni e generano la fiduciosa speranza in un prospero futuro per i nostri figli”.
La tavola che apre il Calendario è dedicata alla comunità, simbolicamente raffigurata dai suoi rappresentanti per antonomasia: il sindaco, il parroco, il maresciallo e il farmacista.
Sono poi raffigurati alcuni dei momenti più significativi, per l’Arma, del primo cinquantennio dalla proclamazione dell’Unità d’Italia.
Ancora una volta il modello organizzativo dell’Arma, con le sue Stazioni Carabinieri capaci di esprimere un serrato controllo del territorio, si rivela molto efficace nella lotta al brigantaggio. Tra i numerosi e valorosi Carabinieri distintisi nella repressione di questo specifico fenomeno, spicca la figura del Car. Chiaffredo Bergia, promosso per meriti speciali prima al grado di Brigadiere e poi a quello di Maresciallo, meritando numerose onorificenze, tra cui una Medaglia d’Oro e tre d’Argento, tutte al Valor Militare.
Si susseguono immagini relative all’impegno dei Carabinieri a mantenere l’ordine durante i moti insurrezionali scoppiati alla fine dell’800. In particolare sulla tavola di sinistra della pagina dedicata alle imprese svolte dall’Arma contro il pericolo eversivo, viene raffigurata la sommossa scoppiata a Pietraperzia, al tempo dei fatti in provincia di Caltanissetta, all’inizio dell’anno 1894. In Sicilia la rivolta prese origine dall’aumento delle imposte daziarie, assumendo per simbolo un fascio di “ddisa”, un’erba di montagna, per cui il movimento prese il nome di “Fasci di Sicilia”. Così veniva commentata in didascalia da “La Tribuna Illustrata” del 14 gennaio 1894, la tavola di copertina ripresa oggi dal Calendario Storico:
“I Casi di Sicilia: l’incendio di Pietraperzia. Bande tumultuanti percorsero i paesi in Sicilia gridando abbasso le tasse, bruciando e garette delle guardie daziarie, saccheggiando e devastando le residenze municipali, gli uffici del registro e delle imposte, gli edifizi postali e telegrafici. In qualche luogo, la rivolta passò al saccheggio e all’incendio di case private e anche da atti di violenza personale. Il disegno mostra l’incendio di Pietraperzia, popolarissima borgata in provincia di Caltanissetta, avvenuto il primo gennaio. I Carabinieri, pur in numero scarso, riuscirono a proteggere la propria caserma dalla folla furibonda, e a portare soccorso ai feriti.”
Il calendario continua con la rappresentazione della partecipazione dei Carabinieri alle prime missioni di pace a Creta e in Cina, nonché con la raffigurazione del contributo fornito durante la Terza Guerra d’Indipendenza, riscuotendo giudizi di stima anche da parte di Garibaldi, che rinnovò l’elogio allorquando, al fine di salvaguardare l’azione di Governo, i militari dell’Arma dovettero per tre volte fermare le sue iniziative, traendolo in arresto.
Le nozze tra il Principe ereditario Umberto I di Savoia e la Principessa Margherita, avvenute il 30 aprile 1868 a Firenze, rappresentano la definitiva nascita dello Squadrone Carabinieri Guardie del Re, dal quale discendono gli attuali Corazzieri. Sino a quella data, infatti, il reparto veniva appositamente costituito per assolvere specifici compiti di scorta al Re e poi sciolto al termine dell’esigenza.
A margine di quelli che da sempre sono i compiti principali dell’Arma, la Difesa dello Stato e il mantenimento dell’ordine e sicurezza pubblica, si sviluppano tanti altri interessi storico-culturali di pari importanza. Una lettera del Lgt. Giacomo Acqua, scritta il 20 settembre 1870 a poche ore dalla presa di Roma, risulta oggi essere la prima cronaca dello storico episodio. Nel 1872, inoltre, nasce la rivista “Il Carabiniere giornale militare” che, oltre a descrivere le varie operazioni di servizio compiute dai Carabinieri, include, tra l’altro, articoli sulla storia patria e rubriche di natura professionale. In questi anni, i “Nuclei Trombettieri”, istituiti nel 1820, assumono la fisionomia di “Fanfara”, adottando l’inconfondibile pennacchio biancorosso ed iniziando ad esibirsi in pubblico, mentre le gesta dell’Arma vengono raffigurate in opere pittoriche, come la carica dei Carabinieri di Pastrengo, donata alla Benemerita da Re Umberto I e oggi esposta nel Museo Storico dei Carabinieri a Roma.
Ma, in analogia ai contenuti dell’odierna presentazione, il Calendario Storico 2012 vuole richiamare a tutti i Carabinieri di oggi le tradizioni e i valori che devono ispirare la loro azione quotidiana, come testimonia, in quarta di copertina, l’elenco delle decorazioni concesse al Corpo dei Carabinieri Reali nel primo centenario: dal 1814 a tutto il 1914.