Morgantina 2009-2011: Il ritorno delle dee. Il Museo, il sito e il Parco Archeologico

Ricordate?  Era il tredici dicembre 2009 e questo bel manifesto annunciava per Aidone e per la Sicilia una stagione di eventi esaltanti; avvenimenti lungamente attesi o, come il ritorno della Venere, appena auspicati, a cui si era creduto fortemente contro tutti e contro tutto. Il 19 marzo 2011, con l’arrivo della Venere, si sono conclusi i viaggi di ritorno dagli Stati Uniti dove le dee erano migrate clandestinamente: dall’Università della Virginia, da NewYork , da Malibù,  gli acroliti di Demetra e Persefone, il tesoro di Eupolemo e la magnifica “Venere”  hanno preso un unica direzione: Aidone, un paesino sperduto e sconosciuto dell’entroterra siciliano….

Dopo due anni possiamo tracciare un primo bilancio, ci sono certamente poche luci e molte ombre,  ma in questo, che vuole essere un primo momento commemorativo, mi voglio soffermare a guardare il bicchiere mezzo pieno, onorando la gioia, la commozione, il giusto orgoglio che ogni aidonese prova tutte le volte che mette piede nel Museo e tutte le volte che si è visto riconoscere il merito di avere, con le sue battaglie, spezzato il tabù, che per anni aveva riconosciuto e legittimato  il diritto dei musei americani di  trattenere, impunemente, anche i Beni che provenivano palesemente dal mercato clandestino.

Ho incontrato il Direttore del Parco archeologico di Morgantina, l’architetto Enrico Caruso, che si è prestato di buon grado ad aiutarmi a fare il punto della situazione.

I fatti: tutti i reperti, di cui era stata richiesta la restituzione, sono oggi nel Museo Archeologico di Aidone, ma da quel tredici dicembre del 2009 sono accadute alcune cose importanti per Morgantina e di conseguenza per Aidone; la più importante forse è la creazione del Parco Archeologico che, pur non essendo ancora al pieno delle sue potenzialità e competenze (manca ancora la perimetrazione, il personale è insufficiente, i trasferimenti economici non sono all’altezza dei compiti), ha permesso, in tempi brevi, di trovare una collocazione dignitosa a tutti i reperti, fugando i timori della vigilia che morvoravano di corridoi e sottoscala.

Molte  sono le opere prossime al cantieramento, alcuni lavori sono già stati avviati.

Prossimi alla realizzazione sono i progetti di ampliamento, restauro e consolidamento del Museo, grazie al famoso finanziamento destinato alla valorizzazione della Venere, che in un primo momento era stato destinato alla sistemazione della Chiesa di san Domenico, che avrebbe dovuto accogliere la Venere.

Sono già a buon punto i lavori di allestimento del Monetario, l’insieme delle salette al primo piano che accoglieranno le monete coniate o circolanti a Morgantina; considerata l’importanza che la monetazione ha avuto nella storia di Morgantina e nella sua identificazione (fu proprio il ritrovamento di una grande quantità di monete con la scritta Hispanorum, che permise a Kenan Erim  di dimostrare che il sito di Sella Orlando non poteva che essere la Morgantina citata da Tito Livio), era veramente una mancanza ed un vulnus intollerabile  che il Museo di Morgantina non ne possedesse nemmeno una; probabilmente  solo una piccola parte, della grande quantità delle monete ritrovate a Morgantina (più di 10.000 quelle scoperte nel corso degli scavi, più un numero non calcolabile che circola nei mercati più o meno legali) , saranno restituite da parte dei musei siciliani, Siracusa in primis; il Direttore Caruso è ottimista nel prevedere che l’inaugurazione di questi nuovi spazi espositivi potrebbe avvenire il 17 maggio 2012, quando si celebrerà la ricorrenza del primo anniversario dell’esposizione  nel museo della Dea di Morgantina, la più famosa Venere. La litra d’argento sikeliota, che fa l’occhiolino dalla didascalia del manifesto (la O di Morgantina), è stata di buon auspicio; e così, anche quello che sembrava un obiettivo irraggiungibile, sta per avverarsi.

Il direttore afferma di avere in progetto di trasformare tutto il primo piano in spazio espositivo (come è già accaduto con il piano terra),  anche l’ala che attualmente ospita gli uffici. Se gli uffici, insieme ai magazzini e ai laboratori di restauro, troveranno posto, come sembra probabile, nel vicino plesso scolastico “Torres Truppia”, utilizzando magari tutto il piano terra, l’intero museo potrebbe essere destinato solo a spazio espositivo; il dottore Caruso ha già le idee molto chiare sulla sua riorganizzazione e su una presentazione più coerentemente tematica e/o cronologica dei reperti. Intanto, in attesa dell’ordinanza del sindaco per l’affidamento di almeno parte dei locali del Truppia, ha inoltrato una richiesta ufficiale mirante ad ottenerne la disponibilità del piano terra per allestire una mostra temporanea, piano terra che è del tutto libero, da quando anche le ultime classi della scuola materna sono state trasferite al De Gasperi, recentemente restaurato.

 

Il Museo, con il nuovo padiglione che sarà costruito e con i locali del Truppia, si trasformerebbe veramente in un polo museale tra i più grandi e completi di tutto il territorio e Aidone diventerebbe un centro culturale tra i più attraenti dell’intera Sicilia. Per quanto riguarda i magazzini o depositi, non bisogna trascurare due fatti: uno, che una sistemazione ordinata e fruibile dei reperti, attualmente stipati in locali angusti e invivibili, li renderebbe fruibili oltre che agli studiosi anche ai visitatori; due, non possiamo ignorare che i reperti che stanno nei magazzini sono una quantità enormemente più grande rispetto a quella esposta nelle bacheche del Museo e certo non inferiore quanto a valore; come ama dire Caruso, tra quanto esposto e quanto conservato c’è un rapporto simile a quello dell’iceberg, la cui punta è rappresentata dal materiale esposto nel museo mentre la montagna resta sott’acqua invisibile.

Per quanto riguarda il sito archeologico, tra le novità c’è la futura apertura di San Francesco Bisconti, l’area sacra da cui furono trafugati gli Acroliti e la Venere, che finalmente sarebbe fruibile a tutti i visitatori, non solo gli studiosi.

Il sito archeologico, nel suo insieme, sta ricevendo molte attenzioni.

Finalmente dalla Collina Ovest si potrà godere della splendida vista panoramica dell’Agorà, dall’alto e in tutta sicurezza; infatti si stanno facendo lavori di sistemazione degli stenopoi, le strade, che attraversano il quartiere; uno di questi porterà ad una piccola terrazza panoramica; saranno anche visitabili i pavimenti musivi attualmente nascosti dentro edifici chiusi; altri mosaici invece, come quelli della Casa della Cisterna ad arco e della casa del Magistrato, saranno protetti con una copertura per difenderli dal sole e dalle intemperie.

Inoltre, venendo incontro alle richieste di alcuni visitatori, presto si procederà ad installare un sistema di tornelli che permetteranno, a chi ne senta la necessità, di uscire dall’agorà liberamente senza rifare il percorso interno (anche se, ad onor del vero, il nuovo itinerario permette di visitare, con un percorso circolare, quasi tutta la città ellenistica: il ritorno avviene attraverso una strada diversa di quella dell’arrivo, quella che costeggia il teatro e che permette di vedere la famosissima casa del Magistrato;  una volta ritornati alla  biglietteria se si vuole, prima di uscire, si può visitare anche l’edificio termale di contrada Agnesi).

Ho fatto rilevare al Direttore l’esigenza di fornire ai turisti un sistema di audio guide che li orienti sia nella visita del museo che del sito e, naturalmente, la risposta inevitabile è che realizzare questo sistema ha un costo che attualmente non è sostenibile, ma c’è da dire che sarebbe un servizio a pagamento il cui costo iniziale  nel tempo sarebbe recuperato.

In questo lungo excursus abbiamo parlato di quanto è cambiato e cambierà nella tutela, fruizione e godimento del notevole patrimonio culturale, archeologico e artistico di Aidone e Morgantina.

Ma a questo punto non si può non accennare alle speranze che questi eventi hanno suscitato nella popolazione aidonese e in tutto il distretto su cui Aidone gravita; nonostante ancora non sia partito nessuno dei lavori promessi da Regione e Provincia, riguardanti principalmente le infrastrutture (strade, parcheggi e quant’altro), la gente ci ha creduto ed ha cominciato ad investire; i giovani da soli o con il supporto delle famiglie hanno avviato piccole attività commerciali e artigianali, da tantissimi anni non si vedevano in Aidone tanti negozi: quattro inaugurati solo negli ultimi giorni.

I numeri dei visitatori danno loro ragione, anche se resta ancora un turismo mordi e fuggi: 50.000 visitatori nel 2011 contro i 30.000 dell’anno scorso e i 5.000 del 2009; è vero che in pochi restano, ma una migliore “politica” dei parcheggi e delle fermate, che portasse i visitatori ad entrare nel centro storico, potrebbe certamente fare la differenza.

Un ultimo aspetto che va evidenziato è il senso civico di appartenenza e solidarietà che la “lotta” per i rientri ha sviluppato nella popolazione tutta, ma tra i giovani in modo particolare. Lodevole ed encomiabile  è l’impegno delle associazioni di volontariato che compensano in qualche modo le gravi carenze di personale: tutti i giorni al Museo si alternano due-tre volontari dell’Associazione “Ranger d’Italia”, in una sorta di assistenza alla fruizione e ai visitatori; sabato e domenica, con lo stesso compito, nel sito archeologico di Morgantina sono presenti i volontari della protezione civile, appartenenti all’associazione “Sicily”. L’Archeoclub, che da anni nel sito celebra la manifestazione “Morgantina rivive”, ha dato la propria disponibilità per tenere “pulito” il quartiere ovest, entro la fine dell’anno potrebbe esserci il primo intervento seguito poi da altri nel corso del 2012. Ed infine  anche la Forestale sta dando un contributo importante per diserbare e mantenere puliti alcuni siti dell’ampio parco archeologico.

Franca Ciantia