Lombardo a Caltanissetta: Ripartire dalla militanza e dai giovani per il bene del Sud e della Sicilia

Le parole chiave dell’appuntamento di oggi a Caltanissetta sono Sud, Italia e Militanza. Una quarta parola chiave è il luogo stesso in cui ci ritroveremo: Caltanissetta, una scelta non casuale. Si chiude un ciclo. Nel marzo scorso abbiamo avviato un percorso di rifondazione del nostro movimento, quello della “naturale evoluzione”. Un percorso che si è sviluppato attraverso il confronto politico tra gli aderenti al movimento, dai giovani militanti di base ai quadri dirigenti, dagli amministratori locali ai parlamentari. Un confronto a volte anche aspro e polemico ma certamente utile e necessario.
Con l’introduzione di nuove regole e con il lancio della campagna di tesseramento, il nostro movimento, rifondato, potrà ripartire con slancio e convinzione rimettendo al centro del dibattito e dell’azione politica il concetto della militanza.
E così come vogliamo ripartire dalla centralità del militante, allo stesso modo intendiamo rimetterci in marcia e ripartire da un luogo posto al centro del nostro territorio. Ecco perchè Caltanissetta, al centro della Sicilia.
Solo però con una Sicilia “nuova” e pervasa dal medesimo sentire autonomista, che è istanza politica, sociale e culturale, possiamo far valere le nostre ragioni e lavorare per lo sviluppo della nostra economia e per il diritto al lavoro dei nostri cittadini. Solo con un forte partito autonomista possiamo influire sulle scelte della politica nazionale, indirizzarla a riconoscere i nostri diritti e a restituirci il posto che ci spetta ricostruendo quindi una “nuova”
Italia che riconosca il valore e le esigenze di tutto il suo territorio nazionale, comprese le regioni meridionali, e sia finalmente davvero unita dopo 150 anni di unità dichiarata solo a parole ma negata e misconosciuta sempre nei fatti.
In caso contrario, senza una nostra forte presenza a livello nazionale, continueremo a subire i torti e le angherie alle quali, purtroppo, la storia e i poteri forti, radicati prepotentemente al nord, ci hanno abituato e continuano a volerci tenere sottomessi.
Tutto questo presuppone un cambio di passo, una ripartenza per il nostro movimento e per quanti vogliono impegnarsi per la Sicilia e per il suo sviluppo. E presuppone anche un forte impegno nella comunicazione, campo nel quale i nostri giovani militanti, ma non solo loro, dovranno e potranno giocare un ruolo fondamentale.
E, a questo proposito, già da domani inizierà le proprie trasmissioni in diretta una nostra radio, Radio Autonoma, per il momento diffusa solo attraverso internet ma che speriamo a breve di poter ricevere sulle tradizionali onde radio, per dare voce alle idee e alle istanze di giovani e non giovani, alle istanze autonomiste e a tutti i cittadini della nostra regione.
Su questo particolare aspetto della militanza così come sulla comunicazione in generale i più giovani e più avvezzi all’uso delle nuove tecnologie dovranno avere un ruolo centrale e potranno non solo spendersi in prima persona ma potranno anche rappresentare esempio e guida per quelli che come me invece sono in ritardo nell’adozione dei nuovi strumenti. Dovremo tutti quanti operare un salto qualitativo nel nostro impegno politico se vogliamo che l’idea autonomista diventi per la Sicilia una leva attraverso la quale conquistare il diritto alla nostra crescita sociale, economica, politica e culturale per il bene del nuovo sud, della nuova Italia e di tutti i siciliani.