Enna: sarà Clara Minerva l’ultimo Prefetto del capoluogo più alto d’Italia?
Enna-city - 12/12/2011
Ottantacinque anni fa, il 13 dicembre 1926, il primo Prefetto di Enna, Giuseppe Rogges, giunse a Enna accolto alla stazione ferroviaria dal commissario prefettizio presso il comune Luigi Stella, dal segretario comunale Pietro Miccichè, poi divenuto primo segretario generale della nuova entità statale, dal vice segretario comunale Alberto Fontanazza, dal comandante dei Carabinieri maggiore Pietro Frassa, dal federale del Partito Nazionale Fascista Giovanni Monastra, e da uno stuolo di autorità e notabili cittadini. La stessa sera di quel 13 dicembre, giorno dell’insediamento, il Prefetto salutò dal balcone del Municipio “la folla acclamante” radunata in Piazza Umberto I. Concluse il suo appassionato discorso con le parole “sono orgoglioso di essere il primo Prefetto di questa provincia di nuova istituzione”. In un manifesto, indirizzato a tutta la popolazione provinciale, scrisse tra l’altro: “mi adopererò per il risorgimento economico e morale della nascente Provincia, alla quale mi sento fin d’ora profondamente legato”. Giuseppe Rogges resse la prefettura di Enna per quasi quattro anni, fino al 9 agosto 1930. Si trovava a Parma, quando fu raggiunto dalla notizia della nomina a Prefetto della cittadina siciliana. Nella città emiliana resse per più anni l’amministrazione comunale nella qualità di regio commissario straordinario. Originario della Basilicata, iniziò la sua carriera nell’amministrazione civile dello Stato da vice segretario presso la prefettura di Taranto, poi sottoprefetto di Altamura e di Palmi, quindi segretario e consigliere nella prefettura di Lecce. In una sua relazione, inviata a Roma dopo qualche mese dal suo insediamento, scrisse tra l’altro che “…creata materialmente la Prefettura, non ho mancato di curare il miglioramento della Città, ed accogliendo i miei incitamenti, gli amministratori comunali ennesi hanno già iniziato importantissimi lavori di risanamento igienico-edilizio, con priorità assoluta alla costruzione della rete fognaria e il potenziamento dell’acquedotto oltre il miglioramento della pubblica illuminazione, la costruzione di edifici scolastici e l’avvio a soluzione di un più rapido collegamento con lo scalo ferroviario”. Sei mesi dopo, in una intervista concessa al giornalista Sandro Giuliani, riportata nel suo libro monografico dal titolo “Le nuove province d’Italia, edito nel 1927, il prefetto Rogges così si espresse: “Occorrono mezzi, grandi mezzi… per poter dare a questa nuova provincia l’indispensabile alla vita civile… per togliere queste popolazioni dall’abbandono in cui sono state lasciate dai precedenti governi; occorrono, soprattutto, speciali provvidenze del governo fascista”. Il Prefetto, sin dal giorno del suo arrivo in città alloggiò all’Albergo Belvedere, allora fiore all’occhiello della città, dove sistemò anche i primi indispensabili uffici che furono trasferiti, tre mesi dopo, nei locali dell’ex convento di San Marco, oggi scuola media Pascoli, dove furono sistemati i primi indispensabili uffici dell’amministrazione provinciale: segreteria generale, servizi tecnici e di ragioneria. Da allora sono stati nominati trentanove Prefetti compreso l’attuale Clara Minerva, la terza donna a ricoprire l’alta carica dopo Carmela Elda Floreno e Giuliana Perrotta. E’ quasi certo che le province saranno fortemente ridimensionate per numero di consiglieri e di assessori. Molte delle loro competenze passeranno ai comuni e nel tempo forse abolite. Si ipotizza che in Sicilia saranno trasformate in consorzi di comuni. Comunque è probabile che Clara Minerva sarà ricordata come l’ultimo prefetto del capoluogo più alto d’Italia.
Salvatore Presti