ANCE: Appello a Provincia e sindaci per salvare i finanziamenti viabilità

Enna. I Costruttori dell’ANCE si appellano alla Provincia ed ai Sindaci per salvare i fondi della L. 296-2006 che assegnava oltre 13 milioni per ammodernare la viabilità provinciale.
Vincenzo Pirrone, presidente dell’ANCE Enna: “Siamo davanti ad una situazione drammaticamente incomprensibile. Sono una decina le imprese che hanno svolto o stanno svolgendo lavori inseriti nel piano di ammodernamento della viabilità finanziato dalla L. 296-2006, più volte modificata, che ancora vantano crediti. Imprese che risultano aggiudicatarie definitivamente per le quali non vi sono certezze di copertura finanziaria e in un momento di blocco pressoché totale dei lavori, si comprenderà bene che a rischio vi sono centinaia di famiglie”.

Il caso riguarda gli interventi previsti dalla Legge Finanziaria 2007 più volte modificata negli importi. la legge infatti prevedeva l’assegnazione alle regioni Sicilia e Calabria di ingenti risorse per gli interventi di ammodernamento e potenziamento della viabilità. La legge è stata negli anni più volte modificata riducendo progressivamente gli importi e spalmandoli su più annualità. L’anno scorso sembrava che finalmente si potesse dare il via a diversi lavori ( oltre 13) per rendere finalmente meno pericolose le arterie viarie provinciali. La provincia di Enna infatti conta oltre 1000 Km di strade per lo più in condizioni ben lontane dagli standard di sicurezza previsti dal Codice della strada. Il pessimo stato aggravato dalla mancanza assoluta da oltre 10 anni di interventi di manutenzione, è appesantito dalle condizioni di dissesto idrogeologico che causano smottamenti del piano viario ad ogni precipitazione appena più sostenuta.

Continua Pirrone “Per anni non ci si è resi conto che una buona manutenzione viaria è garanzia di incolumità di chi vi transita ma è anche garanzia di messa in sicurezza di abitati. Infatti laddove si interviene per migliorare una strada si interviene anche a migliorare il normale impluvio delle acque garantendo una regimentazione che altrimenti non avviene. L’assurdo è che da un lato viene condivisa, a tutti i livelli istituzionali, l’esigenza di mettere in sicurezza il territorio per evitare eventi tragici come quelli che solo di recente abbiamo visto accadere in Liguria e nel Barcellonse, dall’altro si generano incertezze nella copertura di finanziamenti che per quanto esigui possono tamponare situazioni emergenziali. Alla situazione si aggiungo poi le incertezze per le coperture finanziate di lavori già realizzati, in corso di realizzazione ed aggiudicati definitivamente”.
Continua ancora Pirrone “Non comprendiamo come il Ministero infrastrutture possa ritenere che i diritti a vedersi corrisposti i pagamenti per opere realizzate sia giuridicamente una strada percorribile. Le imprese stanno già pagando la crisi da due anni. Ottenere quanto spetta è l’unica salvaguardia per evitare il fallimento che metterebbe centinaia di lavoratori nel bacino di sabbie mobili della disoccupazione. Oggi chi perde il lavoro non ha chance di ritrovarlo. Abbiamo chiesto al Presidente Monaco ed al Presidente del Consiglio provinciale Greco di fare quanto è in loro potere per garantire che il ministero, pur nella difficile situazione economica, garantisca i pagamenti e la copertura degli interventi giuridicamente già consolidati da aggiudicazioni definitive”.

Pirrone lancia anche un appello ai Sindaci ” Ai Sindaci chiediamo di intervenire per aiutarci a trovare una soluzione. Chiediamo di volersi accollare la responsabilità insieme a noi del destino delle nostre imprese e dei nostri dipendenti. Lavorando insieme potremo far comprendere che non saranno cenrto una decina di milioni già vincolati che risaneranno la situazione economica del paese. ma per quanto pochi quegli stanziamenti eviteranno di far scomparire aziende che spesso da oltre un terntennio onorano i loro impegni. Chiediamo alla Stato di onorare i suoi”.

Non poteva mancare nell’appello dei costruttori un riferimento all’annosa questione della Nord-Sud “Tra continui annunci di ripartenza e repentini dietro front non si comprende più quale sia il livello di operatività degli interventi sulla SS117. La soluzione l’abbiamo proposta da tempo e riguarda una decisa assunzione di responsabilità da parte degli Enti preposti (Regione e Comuni) perchè facciano presto ognuno quanto gli compete. La problematica della lungaggine delle procedure che in Italia causano l’incredibile discrasia temporale tra avvio e realizzazione di un opera possono essere risolti solo con poteri surrogativi da parte degli enti di primo livello (Stato e Regioni) che possano bypassare le lungaggini dovute al passaggio dai Comuni. Introducendo poi un obbligo di certificazione dei progetti da parte di autority esterne ed indipendenti si avrebbe la certezza della esecutività degli stessi. Evitando così di vedere ritoccare i progetti decine di volte anche in corso d’opera con una lievitazione di costi che non ha eguali nel mondo”.