Centuripe: Ottaviano Augusto nel Presepe


Centuripe. Una città d’arte in cui la gastronomia incontra la cultura e la tradizione.
E non è un caso che quest’anno il leitmotiv del Natale centuripino siano questi elementi. Fino all’8 gennaio ci sono mille motivi per recarsi a Centuripe, paese dalle origini antichissime della provincia di Enna che occupa una posizione strategica: a 730 metri d’altezza, circondato da fiumi, geografia che nel corso dei secoli l’ha reso uno dei luoghi più gettonati tanto dai siculi quanto dai greci e dai romani.

Negli ultimi quattro anni Centuripe ha richiamato tantissimi turisti nel periodo natalizio per una manifestazione tanto semplice quanto suggestiva, ideata e realizzata dall’associazione New Sfera: “Centuripe nel Presepe”, una rassegna di presepi artistici realizzati nei vari quartieri del paese, un’iniziativa che coinvolge tutta la cittadinanza, da molti mesi prima del Natale, nella realizzazione di queste piccole grandi opere d’arte, ogni anno sempre diverse.
Estro e fantasia muovono i comitati di quartieri che si occupano della realizzazione dei presepi che impreziosiscono ogni angolo, ogni vicolo, ogni arco nascosto del paese, rendendolo unico e suggestivo.

“La manifestazione nasce con lo scopo di valorizzare il tessuto urbano di Centuripe – spiega Antonino Biondi, sindaco – un paesino che per sua conformazione sembra già un presepe. L’idea è dell’Associazione New Sfera, che il Comune sostiene occupandosi della pubblicità, dei servizi e della logistica. In pochi anni la manifestazione è cresciuta in modo esponenziale, tanto che dai pochi presepi della prima edizione quest’anno ne sono stati realizzati una cinquantina. Si tratta sempre di presepi artistici artigianali che vengono posizionati, oltre che nelle strade, in vecchi depositi abbandonati, all’interno dell museo, di Istituti scolastici o in chiese. Come sindaco e come cittadino sono molto orgoglioso dei centuripini che si sono dati da fare per valorizzare, attraverso la messa in posa dei presepi, alcuni luoghi del paese che diversamente sarebbero poco interessanti.

Ogni anno i presepi cambiano, alcuni cercano di abbellire una zona del paese come per esempio il comitato di viale Lazio che abbellisce una piazza poco curata con un presepe a grandezza naturale. Nel resto del paese ci sono presepi realizzati con plastica riciclata, altri rivisitati in versione moderna come quello che quest’anno ambienta la natività tra i grattacieli. Poi ci sono quelli fatti con i sassi e un altro ambientato in una Centuripe di periodo romano. Insomma – conclude il sindaco – ognuno si sbizzarrisce come meglio crede, seguendo il proprio estro. I centuripini sono davvero speciali, basti pensare che siccome il Comune non può destinare risorse per l’illuminazione pubblica, i cittadini hanno sentito la necessità di acquistare autonomamente e spontaneamente delle luminarie a forma di stella e hanno addobbato tutti i balconi. Sono più di 2000 e rendono la visita di Centuripe ancora più suggestiva”.

“Centuripe nel presepe” è candidata ad essere inserita tra le manifestazioni regionali di interesse turistico anche perché il Comune ha potuto constatare, attraverso i dati forniti da albergatori, ristoratori e dallo sbigliettamento del Museo Archeologico, che il numero di presenze si è incrementato notevolmente.
“Lo scorso anno – continua Biondi – solo nel periodo di Natale al Museo archeologico sono state stimate 5000 presenze; dallo scorso settembre a oggi 10.000. Centuripe è una città d’arte riconosciuta quest’anno con decreto assessoriale “a vocazione turistica” e con questa manifestazione il Natale a Centuripe è diventato un appuntamento ancora più importante e atteso, sia dai centuripini sia dai turisti possono visitare il paese sulle orme dei suggestivi presepi. In uno scenario natalizio affascinante, ricco di melodie, luci, addobbi, golosità e curiosità, i cultori del presepe potranno anche godere della generosità e dell’accoglienza del popolo centuripino, che per questa caratteristica si è sempre distinto”.

Oltre ai presepi, infatti, a Centuripe il periodo Natalizio è anche l’occasione per visitare i mercatini dove si possono assaggiare i dolci della tradizione. Tra questi i “cucciddati”, a base di miele, mandorle e fichi, e il “bersagliere”, un dolce ricoperto di cioccolato che risale al periodo della Seconda Guerra Mondiale.
«Si dice che l’origine di questo dolce risalga a quando i militari americani nel 1943 arrivarono in paese – racconta Antonino Biondi -. Il nome proviene dal fatto che, a quei tempi, tutti i militari venivano chiamati “bersaglieri”. Quando irlandesi, canadesi e americani arrivarono a Centuripe le massaie erano impegnate nella realizzazione di un dolce tipico, simile al panettone, e in senso di ospitalità decisero di unire il loro dolce a ciò che portavano gli americani: la cioccolata. Ne venne fuori il “bersagliere”, entrato a far parte della tradizione centuripina».

Nonostante le sue origini remote, Centuripe poco conserva dei suoi reperti archeologici. È per questo che l’Amministrazione comunale ha voluto che la testa marmorea di Ottaviano Augusto (nella foto) ritrovata nel 1938, ritornasse almeno temporaneamente nel sito d’origine. Così dallo scorso 19 settembre e fino al prossimo 31 dicembre, al Museo archeologico centuripino (aperto tutti i giorni, ore 9-19) si può ammirare la statua marmorea, considerata uno dei ritratti più belli di Augusto, molto simile a quello di Primaporta esposto ai Musei Vaticani. “La statua dovrebbe essere del periodo Augusteo – spiega Antonino Biondi, anche se per alcuni si tratta di una riproduzione del II secolo d.C. È stata rinvenuta nel sito Augustales dove sono stati ritrovati innumerevoli oggetti in marmo, tipo il Druso Minore e Germanico. Nel 1939, nonostante le resistenze dei centuripini, i reperti furono trasferiti al Museo Paolo Orsi Siracusa, per competenza territoriale. In realtà è stata una fortuna perché il nostro Antiquarium nel 1972 subì un furto. Adesso abbiamo avanzato richiesta affinché la testa di Augusto e alcuni vasi policromi centuripini, presenti nei musei di tutto il mondo, possano ritornare definitivamente a Centuripe”.
(l.d’a.)