Per il momento risultano poco chiare le motivazioni che hanno spinto alle dimissioni Laferrera, Mascaro, Onesta e Stancanelli, ma, nei prossimi giorni, saranno loro stessi a renderle note.
Di più chiara lettura sono invece le dimissioni della consigliera Maria Scialfa, riconducibili all’articolo 4, comma 6, della legge 6 del 5 aprile 2011, entrata in vigore il primo gennaio 2012, in cui si legge: “Non possono far parte della giunta il coniuge, gli ascendenti ed i discendenti, i parenti e gli affini sino al secondo grado, del sindaco, di altro componente della giunta e dei consiglieri comunali”, ragion per cui la consigliera, figlia dell’assessore ai lavori pubblici, Francesco Scialfa, non poteva continuare ad occupare il posto di consigliere perché ritenuto incompatibile per ragioni parentali.
Nei prossimi giorni sarà convocato un Consiglio comunale durante il quale i tre consiglieri dimissionari verranno surrogati.
Valentina La Ferrera