E’ il presidente provinciale dell’Aima, Salvatore Loretta, a spiegarci i motivi della diffida: “Ho già provveduto a informare la sede nazionale della associazione e il nostro ufficio legale, qualora non si ottenesse nessun risultato, siamo pronti a qualsiasi iniziativa compresa quella giudiziaria”.
“L’agenda dell’ospedale Umberto I di Enna è rimasta chiusa sino al 16 gennaio 2012 e le visite sono state dirottate presso la sede di Leonforte che, sempre secondo la circolare, dovrebbe essere chiusa. L’alternativa è comprare i costosi farmaci necessari alla cura dei malati di demenza. Vogliono costringere i pazienti, che per anni sono stati seguiti da una determinata equipe, a rivolgersi ad altri sanitari che non conoscono la storia clinica ed umana degli stessi e delle loro famiglie”.
Loretta anche in qualità di portavoce delle famiglie dei malati dice:“Stiamo purtroppo assistendo alla negazione della centralità del malato e del rapporto fiduciario e professionale tra medico e paziente, ci rifiutiamo di pensare che qualcuno abbia voluto fraintendere il significato contenuto nel decreto assessoriale che mira a migliorare i servizi resi nei confronti, non solo dei malati di Alzheimer, ma anche dei pazienti affetti da altre forme di demenza. Finalmente con questo decreto si affrontava il problema delle demenze nella organizzazione di servizi dedicati e qualitativamente utili alla numerosa utenza. Capire che qualcuno vuole, ancora oggi, ridurre le U.V.A a semplici ambulatori per la prescrizione di farmaci senza affrontare la complessa problematica della diagnosi e del trattamento a lungo termine del malato e del sostegno alla famiglia, offende le nostre famiglie ed umilia la situazione estremamente grave dei nostri malati”.
“Su questa situazione -continua Loretta- l’Asp è stata prontamente contattata dall’Aima il 10 ottobre 2011. Inoltre il 19 dicembre 2011 l’associazione sull’argomento ha sensibilizzato i sindaci territorialmente coinvolti, ma dobbiamo rilevare che ad oggi nessuna iniziativa concreta è stata assunta a difesa di questa categoria di pazienti fragili e delle loro famiglie.
Il presidente Loretta conclude annunciando le prossime azioni che le famiglie dei malati hanno intenzione di intraprendere: “L’Aima sta organizzando un convegno e una manifestazione pubblica, dove, con l’intervento di tutti i rappresentanti delle istituzioni, ma soprattutto con le famiglie dei malati coinvolti, affronterà la spinosa situazione a tutela e difesa della continuità assistenziale, del suo miglioramento e del diritto alla salute uguale per tutti”.
Marta Furnari