Nicosia. In città parte la mobilitazione popolare contro l’ipotesi di soprpessione del tribunale. Tante le iniziative avviate dal “Comitato per la salvezza del Tribunale di Nicosia”, formato dagli avvocati del Foro cittadino e dai dipendenti del Palazzo di giustizia. Intanto in 24 ore da quando è stata promossa l’idea di una cartolina al ministro per la Giustizia da ogni cittadino, cartolerie a tabaccherie hanno esaurito tutte le scorte. In tutta Nicosia le cartoline sono introvabili, e il Comitato sta provvedendo a farne stampare diverse migliaia. A giorni, quindi le cartoline che saranno con il destinatario prestampato, saranno disponibili. L’idea è quella di una valanga di cartoline con le quali i nicosiani, ma anche i residenti dei comuni che fanno capo al tribunale, inviteranno il ministro Paola Severino a visitare la città, il suo Palazzo di Giustizia e valutare di persona le conseguenze economiche e sociali per il territorio, derivanti dalla soppressione di un tribunale che è tra quelli che vantano in Italia il minor tempo tra l’apertura di un fascicolo e l’eventuale sentenza di primo grado. Alcune scuole, coinvolte nell’iniziativa stanno stampando “cartoline personalizzate”.
Le iniziative ovviamente non si limitano a questa e ieri mattina il segretario della Uil Fpl Pasquale Calandra ha messo a disposizione del comitato e dei cittadini i locali dell’organizzazione sindacale. “L’appoggio alla protesta ed alla mobilitazione – dice Calandra – è totale ed incondizionato, perché si tratta della vita stessa di Nicosia, dei suoi cittadini e di tutti quelli che fanno riferimento al Palazzo di giustizia. La chiusura sarebbe decretare a tavolino la morte di questa terra”.
I timori che la soppressione sia attuata cominciano finalmente a serpeggiare nella popolazione che da anni sente parlare di questa ipotesi che non è stata mai attuata. L’ennesimo allarme era stato sottovalutato. “E’ ora di rendersi conto – aggiunge Calandra – che questa città ha subito la politica del carciofo. Ci è stata sottratta una foglia alla volta: prima l’Archivio notarile, poi l’Ufficio del Registro, quindi gli uffici dei gestori di servizi pubblici, un ottimale servizio postale, parte delle funzioni dell’Agenzia delle entrate, poi è partita la spoliazione della sanità con la chiusura del reparto di psichiatria, i disagi e disservizi, la paventata chiusura del Punto nascita. Non si può uccidere un territorio e il sindacato è mobilitato nella battaglia di civiltà che è salvare il tribunale”. Ieri il sindaco Antonello Catania a Roma per il congresso del Pd ha incontrato alcuni esponenti politici del suo partito per ribadire che il tribunale deve essere ingrandito con l’accorpamento di altri territori limitrofi e non soppresso.
Giulia Martorana