Piazza Armerina. Rilievi inerenti al bando di mobilità per la pinacoteca comunale

Piazza Armerina. Il sindacato Cobas attraverso il proprio rappresentante Luigi Bascetta, anche componente della rappresentanza sindacale unitaria comunale ha sollevato dubbi e perplessità, riguardanti il bando di mobilità interna rivolto agli impiegati comunali da parte dell’amministrazione, che è stato pubblicato il primo febbraio per formare un nucleo operativo finalizzato a custodire e tenere aperti i locali della nuova pinacoteca comunale.
Il sindacalista Luigi Bascetta dichiara: “Voglio far rilevare come il servizio previsto dal bando di mobilità con la proposta fascia oraria dalle ore 10.00 alle ore 18.00 è completamente illegittima, in quanto quella fascia oraria non è prevista dal contratto di lavoro. L’amministrazione non parla del buono pasto. Nella proposta si cerca di sanare il tutto con una indennità inventata denominata “disagio” di “appena” 25 euro lorde mensili, che depurate dalle tasse si riducono a 13 euro circa”.
Poi Bascetta pone una serie di interrogativi: “Ma così si incentivano i dipendenti? Inoltre, si richiedono figure di categoria C,B,A .Ma non si riesce a capire con quale ruolo, quale incarico, quale mansione? Non ci è dato sapere. E poi, dulcis in fundo, non esiste traccia dell’indennità di responsabilità di procedimento per chi dirigerà l’Ufficio! Certamente per tale incarico, secondo la logica dell’amministrazione, basta qualche dipendente che si accontenti e che faccia il bravo e che non pensi troppo, senza sapere a quali rischi anche materiali e personali possa andare incontro chi gestisce un locale in cui vengono custodite opere preziosissime che certamente faranno venire l’acquolina in bocca a gente senza scrupoli. Certamente più che di indennità di disagio bisogna parlare di indennità di rischio. E, poi, perché non utilizzare il doppio di personale per due turnazioni che si intersecano con le normali fasce orarie di lavoro? E, ancora, perché non utilizzare il personale dei vigili urbani in servizio armato per la vigilanza?”.
Bascetta conclude: “Pertanto, alla luce di quanto esposto, il nostro sindacato chiede all’amministrazione di rivedere il tutto alla luce di quanto previsto, prima dal buon senso, poi dal contratto collettivo nazionale di lavoro. Rimaniamo in attesa di risposta e di essere convocati per dare il nostro contributo offrendo soluzioni alla delicata problematica.”

Marta Furnari