La rappresentanza dell’associazione guidata dal dott. Giovanni Marletta, dall’avv. Giuseppe Maniscalco e dall’avv. Giacinto Milazzo ha esposto e dimostrato al direttore generale dell’Asp, dott. Nicola Baldari, i motivi per i quali risultava poco comprensibile e inaccettabile, a seguito di un decreto assessoriale e di una circolare aziendale, di cui non si conosceva il ruolo e la funzione del firmatario, la soppressione dell’attività rivolta a centinaia di malati residenti presso il distretto di Piazza Armerina e nei comuni limitrofi, mentre l’attività presso gli altri distretti veniva mantenuta, in contrasto con le direttive contenute nello stesso decreto e nella circolare trasmessa al centro unico di prenotazione aziendale.
Il presidente Loretta sottolinea:“Il direttore generale Baldari si è immediatamente attivato per la soluzione del problema che non pochi disagi ha creato, per circa un mese e mezzo, a decine di pazienti e alle loro famiglie. Certo si tratta solamente di una soluzione momentanea, in attesa che il decreto venga modificato o integrato, e in tal senso non si comprende come si possa emanare un decreto di riordino di un servizio operante su un territorio senza tener conto della realtà locale, dell’esistente, allocando due servizi identici uno a Troina ed uno a Nicosia, cioè a venti chilometri di distanza, escludendo, invece, del tutto, la parte sud della provincia”.
Dunque, i componenti dell’Aima sono fermamente intenzionati a tutelare e mantenere sul territorio l’importante e fondamentale servizio, a tutela e difesa dei malati di demenza senile e dei loro familiari.
Il presidente Aima conclude:“Con la rimodulazione l’ospedale di Piazza Armerina ha perso molto, non vogliamo perdere altri servizi sanitari, fondamentali per garantire il diritto alla salute di tutti i cittadini, in nome di un miglioramento o di una razionalizzazione della spesa, quando in verità non si tengono conto delle reali necessità dei malati e delle loro famiglie. Non capiamo, come, dopo anni di attività, qualità dei servizi raggiunti e qualificazione degli operatori impegnati, si possa decidere di azzerare tutto dall’oggi al domani, per decreto, senza alcuna spiegazione razionale. Continueremo a vigilare in modo attento, con proposte costruttive che pongano il malato e la propria famiglia al centro della programmazione sanitaria, denunciando all’opinione pubblica e agli organi competenti, ogni scelta che nulla ha di tecnico e sanitario, ma possa dare adito a logiche di tipo “politico“, che mirino a penalizzare l’utenza soprattutto la più debole e quindi la più esposta”.
Marta Furnari