Comitato cittadino Aidone: Sindaco si erge a moralista e con autorità poliziesca lancia strali e proclami

Aidone. “Ancora una volta il primo Cittadino ritiene che le sue priorità, anziché essere quelle di dare un contributo ed una svolta allo sviluppo economico e sociale della comunità, si erge a moralista e con autorità poliziesca lancia strali e proclami”. Sono affermazioni del Comitato cittadino, il quale, sulla questione Tarsu, rimanda al mittente ogni tipo di illazione. Da tempo, il Comitato, nel ritenere il pagamento della Tarsu un dovere, ha manifestato il proprio dissenso con riguardo al quantum che si è tenuti a pagare, e poiché si tratta di un tributo il cui costo si rapporta al corrispondente servizio, il cittadino deve pagare sulla base del tipo di servizio che gli viene reso. “Diviene dunque sacrosanto – e non sicuramente pretestuoso o furbesco – aggiunge il Comitato- che l’utente voglia reso conto dell’importo che gli si chiede da pagare. Basti pensare che i cittadini aidonesi in questi ultimi tre anni hanno pagato all’Ato rifiuti circa 340.000 euro, per la raccolta differenziata, servizio in realtà inesistente e per il quale non esiste ancora un piano strutturato che consenta di ridurre i costi in bolletta”.
Il Comitato allora chiede al Sindaco: “Perché pagare all’Ato un servizio mai reso in questi anni? Perché non consente al Comitato di esprimere pubblicamente questi interrogativi? Eppure ogni forma di disapprovazione civile e non violenta è ancora ammessa per fortuna dalla nostra Costituzione. Perché non ha dato riscontro alle richieste scritte di accesso agli atti amministrativi, inoltrate e spesso reiterate? in ultimo, la richiesta del ruolo Tarsu anno 2011, avanzata il 23 dicembre e reiterata lo scorso 9 febbraio”. Il direttivo del Comitato tiene a precisare che i quesiti posti in seno al Consiglio comunale non hanno trovato alcuna risposta a giustificazione di tutta la procedura adottata sino alla emanazione delle bollette Tarsu. Né è stata data giustificazione all’incasso della voce ex-Eca, quale voce aggiuntiva, per euro 68.000,00, pari al 10 % del costo del servizio; “Anzi, al riguardo – precisa il Comitato – la segretaria comunale ha risposto che avrebbe dovuto approfondire la questione. Ma intanto il Comune incassa”.
E sottolinea: ”Come vengono impiegate queste ingenti somme, visto che l’Ente Comunale di Assistenza è stato abolito da tempo? In che termini la cittadinanza trae beneficio da questo incasso? Il Comitato ribadisce che il consiglio comunale si è potuto svolgere con il diritto di intervento per i rappresentanti del Comitato solo grazie alla volontà del presidente del Consiglio e di alcuni consiglieri. “Non certo – evidenzia- alla volontà del sindaco, il quale anzi ha posto tutti i cavilli possibili per togliere al Comitato il diritto di parola”. Sempre in seno al Consiglio, il Comitato ha chiesto un tavolo tecnico di cui si attende ancora risposta.
In merito alle considerazioni fatte dal sindaco, riguardo all’ultima assemblea organizzata, esprime solidarietà nei confronti del Comitato cittadino il dott. Carlo Garofalo, nella qualità di Coordinatore provinciale dei Comitati cittadini ennesi, intervenuto all’assemblea, il quale commenta: “Essendo il Sindaco il capo della comunità che lo ha eletto, dovrebbe ben sapere che il malessere della gente non si misura con il contare – da assente – le presenze ad una iniziativa pubblica, ma cercando di uscire dalla stanza dei bottoni e dialogare e capire i propri amministrati, accettando le critiche, il confronto e il dialogo al fine di garantire l’ottimizzazione dell’azione amministrativa nell’interesse di tutti”. Il Comitato Cittadino assicura che continuerà questa battaglia civile nel rispetto delle regole e consci di essere in uno stato di diritto, fino a quando non si sarà fatta chiarezza su tutta la problematica.

Angela Rita Palermo