“La Signorina Giulia” di Strindberg in scena a Catania con Valeria Solarino

Nella notte di mezza estate, in cui tutto può accadere, accade l’irreparabile, dettato dalla follia del potere e dell’amore. Si riassume così, la travolgente e intricata storia de “La Signorina Giulia”, l’opera teatrale scritta da August Strindberg e rivisitata da Valter Malosti, messa in scena al Teatro Ambasciatori di Catania. A vestire i panni della Signorina Giulia, Valeria Solarino, che magistralmente interpreta il personaggio e regala a tutti gli spettatori un’ora e mezza di pura follia d’amore, aiutata in questo difficile compito da Valter Molosti, che interpreta Jean, e da Federica Fracassi, in Cristina.

Lei, Giulia, la padrona, tenta di sedurre lui, Jean, il servo. Ma a pagare le conseguenze di questo perverso gioco, in cui la soglia tra l’erotismo e l’amore è sottilissima, sarà solo lei, che prima di suicidarsi, si pentirà amaramente di essersi calata ad un rango più basso e di essersi donata completamente ad un uomo che la venerava come padrona, ma che non l’amava in quanto donna.

La scena si svolge interamente in cucina, regno dei servitori del conte, mentre dal salone arriva la musica esuberante della festa di San Giovanni. La signorina Giulia irrompe in questo luogo che non le appartiene violando così la separazione tra i due mondi e lacerandone il confine che separa la servitù dai padroni, ribaltandone i ruoli e diventandone schiava.

Il regista non lascia nulla all’immaginazione dello spettatore, che si ritrova davanti scene di puro erotismo. Ma la bravura dei tre attori è tale da non sollevare nessuna osservazione sarcastica, ma solo commozione per la sorte di Giulia.

Con Catania si conclude la tournèe che ha portato in giro per l’Italia “La Signorina Giulia”, per questo abbiamo voluto incontrare la protagonista, Valeria Solarino, che con piacere ci ha rilasciato una lunga intervista a tu per tu, confermandosi la straordinaria e semplice ragazza di cui tutti parlano.

Scandalosa, appassionata, coraggiosa e controcorrente, perché credi che i registi ti scelgano per questi ruoli?

In realtà bisognerebbe chiedere a loro per conoscere la verità, ma diciamo che io scelgo i ruoli che hanno una ricchezza e che mi appassionano. Spesso i ruoli femminili sono legati a personaggi maschili, soprattutto nel cinema, io ho cercato di scegliere quelli che mi completassero.

Quanto c’è di questi personaggi nella vera Valeria Solarino?

Di me c’è la prima cosa che si vede, l’immagine! La cosa  che io però cerco di fare è quella di dar vita a personaggi diversi, anche se poi hanno questo filo comune. Cerco dei ruoli che siano completamente diversi da me, e quando leggo le sceneggiature, vado alla ricerca di quelle caratteristiche che mi permettono di sperimentare una nuova me. Anche se è impossibile imparare dai personaggi che interpreto.

Tra i personaggi che ha interpretato ce n’è qualcuno che ti è rimasto nel cuore?

Sicuramente “Viola di mare”perché è un progetto che ho seguito sin dall’inizio, perché era un ruolo molto difficile, c’era questa trasformazione fisica che mi piaceva molto, ma anche “Vallanzasca”, che mi ha divertito sia per le scene, che per aver recitato con Kim Rossi Stuart, ma anche per essere stata diretta da Michele Placido.

La paura degli artisti è quella di essere delle meteore, l’hai dichiarato anche tu in un’intervista, come ti senti oggi che sei diventata una delle più brave attrici italiane?

Il pericolo c’è sempre perché questo è un lavoro molto precario. Io vedo attori che hanno avuto tanta fortuna, essere in grosse difficoltà, quindi, non si dà mai nulla per scontato, è un lavoro in cui bisogna continuamente essere all’altezza di quello che si fa.

Com’è andata la tournée catanese?

Beh, sono stata contente di sapere che tra le tappe ci fosse anche Catania, anzi viste le mie origini siciliane, sarei stata contenta di far tappa anche in altre città dell’isola, come Palermo. E poi, al di là dello spettacolo, Catania è la città in cui ci stiamo divertendo di più.

I progetti futuri di Valeria Solarino?

Sto valutando delle cose, ma certamente mi vedrete al cinema.



Sandra La Fico